Premio Campiello 2015, Marco Balzano vince con il romanzo "L'ultimo arrivato"

Dopo la vittoria (a sorpresa) lo scorso anno con ‘Morte di un uomo felice’ di Giorgio Fontana, la casa editrice Sellerio ha vinto anche quest’anno il Premio Campiello. La 53^edizione del premio letterario più vero e meno prevedibile che abbiamo in Italia, quello dove possono esserci solo (piacevoli) sorprese e non (fastidiosi) giochi a tavolino stabiliti mesi prima è andato a Marco Balzano, scrittore milanese di trentasette anni che nella vita fa l’insegnante di liceo. Ha stra-vinto con il suo romanzo, ‘L’ultimo arrivato’, ottenendo 107 voti (sui 282 giunti dalla giuria popolare dei 300 lettori anonimi), ben trentadue in più rispetto al super favorito Antonio Scurati, che invece è arrivato secondo (con 75 voti) con il suo romanzo ‘Il tempo migliore della nostra vita’ pubblicato da Bompiani. Al terzo posto si è classificata Carmen Pellegrino con ‘Cade la terra’ (Giunti) con 35 voti, al quarto Paolo Colagrande con ‘Senti le rane’ (Nottetempo) che ha ottenuto 34 voti e all’ultimo posto Vittorio Giacopini con ‘La mappa’ (Il Saggiatore) con 21 voti. Ai giurati del Campiello è piaciuta molto la storia di Ninetto, il protagonista del romanzo di Balzano, la storia di un bambino e di un viaggio, le avventure e le disavventure di un piccolo emigrante con la testa piena di parole.
“Nei momenti di felicità non si può che pensare alle persone a cui si vuole più bene, le stesse persone che ho ringraziato sul palco: mia moglie, mia figlia e le persone che mi hanno aperto le porte di casa per raccontarmi la loro storia d’immigrazione minorile senza le quali non sarebbe bastato il lavoro di scrittore, perché questo non è un romanzo storico né un romanzo sociologico, ma un romanzo di fiction, di invenzione”, ha dichiarato il vincitore all’Huffington Post (lo potete ascoltare e vedere nel video). “Mi stava a cuore ricostruire uno scenario e delle dinamiche assolutamente attendibili; volevo innestare su quello scenario una vita con i suoi limiti, otre che con le sue paure, le sue singolarità e le sue meraviglie. La vita di Ninetto, che è un personaggio di fantasia, rispecchia la mia idea di letteratura perché il realismo in letteratura credo che serva a complicare ulteriormente la realtà, a problematizzarla in maniera aggiuntiva e non a riferirla da storico”.
Nel corso della serata – condotta da Neri Marcorè e da una Geppi Cucciari sempre meno credibile nel ruolo di presentatrice - è stato consegnato il Premio Campiello Opera Prima a Enrico Ianniello e al suo bel romanzo d’esordio, ‘La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin’, pubblicato da Feltrinelli. Il Premio Campiello Giovani lo ha vinto Eva Luna Mascolino (una ragazza catanese di 20 anni) per il racconto Je suis Charlie e il riconoscimento estero è stato assegnato a Camilla Galante (17 anni di Castaneda - Canton Grigioni, Svizzera) per il racconto Neve di fuoco. Roberto Zuccato, presidente della Fondazione Campiello e di Confindustria Veneto, ha tenuto a ricordare che “il Campiello è uno straordinario esempio di dialogo tra impresa e cultura”, mentre a Sebastiano Vassali, purtroppo scomparso lo scorso luglio, è stato consegnato il Premio Fondazione. A ritirarlo, c’era sua moglie, Paola Tedeschino, che ha ricordato che il marito amava molto andare nelle scuole per parlare ai ragazzi della bellezza del suo mestiere: lo scrittore. “Quando una persona non c’è più, rimane una storia da raccontare”, ha detto commossa, “mio marito, sempre così schivo, si definiva un nulla pieno di storie”. A tutti gli ospiti del Teatro La Fenice, a fine serata, è stato regalato il suo libro, uscito postumo, ‘Io, Penelope, pubblicato da Rizzoli.
Mezze verità | ||
autore: | Marco Balzano | |
collana: | Le Voci Italiane | |
€ 11,40
€ 12,00
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