R. Pacilio su Rosa
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autori: | Silvia Rosa |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Solo minuscola scrittura
di Silvia Rosa – La Vita Felice 2012
commento di Rita Pacilio
Solo minuscola scrittura di Silvia Rosa può essere considerato una variazione su tema riconducibile a un valore linguistico simbolico che avvicina la valenza della bellezza poetica alla prosa colta e raffinata dell’età moderna. Rosa genera pensieri poetici che entrano in intimità con il lettore: un Tu immaginato che recepisce la descrizione metaforica di importanti problemi sociali come la difficoltà a comunicare o la presenza nel mondo di marginalità esistenziale. Nella scrittura, quando si incrociano poesia e prosa, si sprigionano trasfigurazioni di immagini e significati. Il lettore si identifica negli slanci emotivi descritti che non inibiscono l’accoglimento di figure retoriche e allusive alle caratteristiche interiori di chi scrive. La meraviglia dei paesaggi intimistici, attraversati da visioni o apparenze misteriose, suggestiona e, al tempo stesso, rivela dinamiche tra avvenimenti distanti dal destino narrante. Si evocano le percorrenze come spazi temporali esposti a turbamenti emblematici che hanno un doppio fondo, una straordinaria architettura multistratica. L’autrice misura, con pertinenza tecnica, il ritmo delle scelte estetiche e contenutistiche sfociando deliberatamente in una serie di domande implicite sul cogito. Le risposte sviluppano sensibilità tutte femminili. Sentimenti in contrasto ragionano sull’anti-figurativo per delinearsi, in modo certo, nella narrazione del reale. Le forze cosmiche sembrano penetrare le parole-chiave rispondendo ad un tam-tam di impulsi ad agire la voce poetica su ciò che è impercettibile a chi non sa ascoltare gli altri in modo empatico. Il titolo dell’opera è emblematico: un resto, uno scarto, la parte più indecifrabile del linguaggio diventa la forza e la strada per arrivare al corpo vivo dell’universo che dice e muove un tempo cronologico distante dai nodi irrisolti dell’insensibilità. La mediazione resta la saggezza dell’autrice di esprimere dubbio e ambiguità nei confronti dell’identità umana desiderata, esplorata, attesa, sperata.