Raffaele Gueli legge «Assenza di segnale» di Gaetano Giuseppe Magro
17.09.2020
![]() Assenza di segnale
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autori: | Gaetano Giuseppe Magro |
formato: | Libro |
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Assenza di segnale mi ha spiazzato. Mi sono immediatamente chiesto: può una ricerca poetica, ad un certo punto del suo percorso, dirsi generatrice di assenza di segnale? In effetti, è il mio parere, avevo ragione. La poesia, l'arte, tutto ciò che ha a che fare con il sussulto dell'anima non può avere mai a conclusione assenza di segnale. Sono poesie fortissime. Hai ragione, l'assenza di segnale è sempre dietro l'angolo e tu lo cerchi e lo rincorri quasi fosse un bisogno avercela sempre presente, questa assenza. Eppure, i segnali arrivano continuamente. Arrivano nel verso "mal si sopporta il compenso tardivo del limite" ; " andarono soli a spasso coi passi dei pazzi" ;" il mestiere non è mai vano se sai scegliere chiodi giusti; "il silenzio è questa nuova attesa di parola". Potrei continuare ancora ma forse pian pianino correremmo il rischio di sprofondare nel mare dei segnali. Ci sarà tempo. Commovente quando dici: "i metri dei giorni già corti/a scardinare i femori delle articolazioni/annodare al vuoto felice della sottrazione." C'è un momento, in cui veramente, lungo questa piacevole letture, quasi per sfinimento del tormento i segnali cominciano a perdersi:" il mosaico perde il suo occhio buono/le cellule emigrano da un tessuto all'altro. Poi, continuando, quasi come per necessità della speranza, del destino buono dell'anima cha ha fatto buoni incontri nella sua vita arrivano questi versi:" nessuno sa di esserci per l'altro /e tutti insieme ancora non sanno /che fanno il mondo che ci è toccato/questa rara punta d'ernia strozzata/chiamata terra che gira contenta. Da qui esplodono definitivamente i segnali, la paura cede al confessionale della parola che nella poesia "Fatica" trova la sua assoluzione: "Le parole danno un senso a tutte le cose". Da qui iniziano gli "scardinamenti cellulari degli altri organi";"le stanze d'albergo per amori clandestini". Continua ancora l'assoluzione dal peccato di non volere o non riuscire a percepire i segnali. "si salvi chi può dici ad un certo punto". Non è segnale forse la consapevolezza della cosa da cui salvarci? Un tormento silenzioso ricomncia per il poeta. La ricerca dell'assenza di segnale è un tormento. Un cercatore di extraterrestre al contrario, ti penso, caro Gaetano a questo punto. Arrivano immagini di papi dissacrati, di gladiatori perdenti, parole che si ammalano. Ma l'anima è potenza. Potenza è movimento costante. Movimento costante è cambiamento possibile. Ecco giungere inaspettata come un papavero nel giallo prato siciliano una "scorza di felicità", "" la giornata è un enigma di luce". Sì infiamma di nuovo l'anima come nel padre della strada di Mc Charty.
Ma ecco infine il vizio del poeta, non lo sconforto, a mio parere, ma la speranza. E allora nemmeno tu, Gaetano, poeta fine e sensibilissimo potrai sottratti al destino delle prospettive differenti così come ci racconti nella poesia "Lati" e nei versi " credo nella resurrezione degli atomi", "il resto è schiuma di dio" (finalmente si riempie il nulla, il vuoto. Schiuma di dio è un immagine psicologica veramente alta). Per terminare caro Gaetano voglio dirti che è stata una lettura veramente piacevole, spiazzante. Un libro ricerca. Una poesia esistenziale. Mi è piaciuto a conclusione affacciarmi definitivamente alle tua fragilità quando scrivi:" una cellula è abitare una cella che ti incolla alla terra". La tua è profondamente una poesia esistenziale.
P. S. Perdona la mia intrusione tra le mie riflessioni sulla tua raccolta e le cose che ti attribuisco come poeta. È stato bello per me navigare in assenza di segnale e ritrovarmi alla fine con un eccesso di segnali che potrebbero confondere le rotte. Ma per fortuna tu o la tua anima per te avevano presagito questo pericolo e così, a scongiurare lo smarrimento arriva l'ultima poesia "Aldebaran" che nel percorso "tra mondi perduti in cerca di tracce umane" trova il segnale definitivo, la pace del viaggio, l'ordine degli indizi nell'appartenza a qualcosa di più grande di noi. Ad un grande pieno. Profumo di spiritualità si apre all'olfatto. Ecco allora la destinazione: "l'appartenenza alla linea del mare di guccione". Grazie Gaetano per le tue poesie.
Raffaele Gueli
Raffaele Gueli