Rita Pacilio per Alessio Brandolini su Imperfetta Ellisse
![]() Nello sguardo del lupo
|
|
autori: | Alessio Brandolini |
formato: | Libro |
prezzo: | |
vai alla scheda » |
Alessio Brandolini - Nello sguardo del lupo, nota di Rita Pacilio
Alessio Brandolini – Nello sguardo del lupo - La Vita Felice, 2014
Anche le forme di vita più elementari sono capaci di svolgere attività complesse che producono stimoli stupefacenti e che conservano una memoria ricca di sensibilità, di storia e permanenza di bellezza. Il nostro mondo è pieno di costanti e di variabili che fanno da sottofondo a tutto ciò che siamo abituati a vedere: ciò che vediamo è la veste sociale, l’abito che registriamo con gli occhi, la superficie. Alessio Brandolini, con le sue poesie, suscita nel lettore un interesse particolare verso questi fenomeni visivi e di osservazione sensoriale. Soffermare il pensiero e la ragione sulla continuità comportamentale delle esistenze, a volte invisibili, eppure tangibili, dei microrganismi, più elementari, appartiene a pochi esseri sensibili e accorti all’ecosistema che, molto spesso, si muove per prevaricazione, bramosia, prepotenza, puro egoismo. Nello sguardo del lupo, edito LVF 2014, la messa a fuoco del percorso percettivo-sensoriale delle cose è elaborata secondo un cambiamento di spazio/tempo che varia a seconda delle sezioni del libro, che sono sette. Sette organismi monocellulari attraverso pagine/spazio/poesie, ora brevi, che provocano risposte immediate, contro versi, in prosa poetica, che creano reazioni alla stimolazione del luogo e della causa di tipo riflessivo/catartico. Molte parti del volume sono costituite da un habitat alla maniera prosastica in cui sono strettamente collegate le attività psichiche con le posizioni antitetiche/razionali del pensiero dell’autore/osservatore. È in questo spazio che lo stimolo esterno sposta la sua prospettiva: così la vita si svela agli occhi del poeta e appare vera, concreta, ora audace e cruda, ora dilettante e docile, arresa. Il significato della parola e il significante entrano in piena correlazione con i piani dei contenuti emozionali; infatti, l’espressione severa e pura dell’occhio vigile dell'autore/lupo dimostra e ricerca le differenze, la rotta, difficilmente tracciata dal cammino intrapsichico intrapreso nell’intelligenza del proprio senso poetico e nei collegamenti con l’esterno. Le condizioni ambientali rischiano di essere stressanti, alterate dal caos della gravità sociale: la salvezza è la sistematizzazione della stazione orbitale, il riconoscimento di quelle minuscole particelle di bellezza nel mondo, che pur esistono, e che ci sfuggono quando il nostro personale non si sofferma, ma sbrana. (rita pacilio)
Poesie
1
È già notte e il pallido chiarore lunare fonde
la corteccia dei noci che da qui si possono
solo intravedere, svelto lo sguardo vaga
per conto suo in cerca di luoghi solitari
di spazi dove fuggire e afferrarsi, di nascoste
costellazioni che spiano gli ululati della Terra.
Il buio di faville stellari è già un miracolo.
L’ansia s’inarca, scorre un groviglio di stelle
l’invisibile movimento di altri sistemi solari.
La luce sgrana le tenebre, dilaga l’effluvio
dell’erba e il buio deflagra allo schiudersi
del giorno. Nel plumbeo cielo di Roma
il vento si blocca e piccoli esseri filiformi
planano sul tetto: stanchi crollano all’istante
pensando ai pianeti in fuga, ai lupi da accudire.
All’alba corrono allegri sui palmi delle mie mani.
dalla sezione GERMOGLI NEI GROVIGLI
Stavo per essere giustiziato e ridevo
sussurrando al boia: «Fai presto
amico, agisci come se l’io non ci fosse».
Sotto la forca le gocce di sangue
germogliavano al buio. All’alba il nodo
scorsoio stretto al collo ti rese più vivo.
dalla sezione L'ALTRO E L'ALTROVE
I
La luce viene dal buio, non c’è conflitto
senza l’incontro. Scendi, sali più in alto
e il vuoto copre le macerie, chiude
le zone esplorate, i rari giorni nella culla.
Da più di trent’anni lavori senza guanti
strappi chiodi coi denti, usi la lingua
per schiudere un varco tra gelo e neve
un’esistenza estesa al mondo e all’altro.
Che splendida bocca piena di labbra
di lividi e rimorsi, di pezzi del mio corpo!
Da Saturno riflessi d’oblio, nello sguardo
le cavità del rosso: la fame di vita, la folle
voglia di fughe e d’un lento percorso.
Tra lettere e vecchie foto trovi le prove:
finestre appostate a spiarci, impronte
sull’acqua, un mare fra l’altro e l’altrove.
continua la lettura su Imperfetta Ellisse