Rita Pacilio per Margherita Parrelli
![]() Falling down
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autori: | Margherita Parrelli |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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pubblicata su Sanniolife
Una voce femminile nella poetica femminile contemporanea quella di Margherita Parrelli che, con il libro dal titolo Falling down (L’orizzonte tra le mani), edito nel 2014 da LVF, mescola la passione creativa al linguaggio pragmatico. La determinazione stilistica trova la strada per versificare l’io narrante con il mondo, risentendo fortemente dell’influenza della tradizione poetica femminile fino al novecento (Anne Bradstreet, Emily Dickinson, Christina Rossetti, Sylvia Plath, Anne Sextton, Anna Achmatova, Marina Cvetaeva, Stevie Smith).
Il processo inventivo della poesia è intensamente scevro da inibizioni ed espressamente aperto al sentire senza schemi né semantici, né spazio/temporali. I versi liberi, spesso complessi nel ricordo delle vicende, atonali volutamente nella punteggiatura, esprimono ambivalenze emotive, quasi come a voler sottolineare una rottura di rapporti vissuti con forte intensità e spesso con dedizione assoluta a cui mai si voleva rinunciare. Dominante è la vulnerabilità all’intero coinvolgimento dell’anima/corpo: mente e spirito di fronte alla carne. Di questa corporeità la donna/poesia se ne appropria e l’idea del monologo interiore suggerisce la pratica dialogica: l’io si tramuta in un ‘tu’ drammatico come per compiere, consapevolmente e con desiderio, il proprio furioso destino.
Avrei voluto restare abbarbicata a te
nottetempo
oltre l’albero di mimosa poco prima
che sboccino i fiori di fine gennaio
come un sacco abbandonato nel sottopassaggio
neppure gli idranti della nettezza urbana
sono riusciti a cancellare il suo nero
penetrato fin sotto le unghie
con l’orgasmo perso sotto lo spruzzo dell’urina
come una madre appesa alla morte
ha nascosto nello zaino la partenza
il mandarino la borraccia il fazzoletto
per pulire la faccia stordita senza pensare
alle lacrime che non riusciranno a versare
come una vecchia incartata nei biglietti
forte dei giorni passati e non di quelli a venire
sgocciolante un sorriso-riga-rossa-di rossetto
riscalda il brodo nell’acqua perché basti fino a sera
Se conoscessi la mia tristezza
ne avresti pietà e verresti
a stringermi nelle notti
di solitudine la pelle infuocata
senza silenzio benedetto
lasciata scoperta dalle comete
e non so a quale astro si sia attaccata
la vita l’arcaico a cui tornare
sottostante il monte dei cocci
invece continui a portare fiori
al palo di metallo malamente infilzato
nell’asfalto inclinato verso il muro romano
come se l’anima fosse rimasta impiccata
all’altezza dei fumi del traffico dopo lo schianto
e ignori la sedia di legno e paglia che ho portato
perché tu venga a sederti e porre fine alla caduta
lo sguardo oltre il cobalto
le spalle contro il riverbero sulla roccia
Sto cercando di incontrarti da tempo
hai detto sul primo gradino di una pietra
calcarea che da secoli aveva cominciato a
sbriciolarsi come il pane a colazione
tra le dita nervose o annoiate
è una questione di prospettiva di stato d’animo
di rigurgiti del tempo che ci investe
sei andata a trovare il cielo sulla cima più alta
e nel tramonto hai cominciato il tuo salto dove l’uomo
sapeva solo scavare per costruire
e pregare era un atto di radicamento alla terra
se ne fossi stata capace avresti preso il volo
con il primo rapace avvistato sulla vetta spoglia
perché anche la talpa ha bisogno della luce
per chiudere gli occhi e a volte non resta che
aprire i palmi con il vento e guardare
la polvere rossa andare via tra le dita
senza averla raccolta prima né tentato
di trattenerla un attimo di più ’
Margherita Parrelli
Margherita Parrelli è nata a Roma nel 1967, dove vive con i due figli.
Laureata in filosofia all’Università «La Sapienza», ha vissuto a Edimburgo, Londra e Parigi. Come free lance ha collaborato con il «Bayerischer Rundfunk», la «Rai» e «Il Mattino di Napoli». Per molti anni ha insegnato italiano a Monaco di Baviera.
Nel 2011, ha pubblicato la raccolta poetica L’orizzonte tra le mani (LietoColle).