S. Ritrovato vince Premio Puglialibre IV ed.
L'angolo ospitale
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autori: | Salvatore Ritrovato |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Il Premio PugliaLibre giunge quest’anno alla quarta edizione, ma il nostro obiettivo è immutato: dopo dodici mesi di letture “pugliesi” (ovvero, come sempre, di libri di autori e/o di case editrici pugliesi) tracciamo un bilancio, indicando le nostre preferenze.
Vale l’avvertenza degli anni scorsi: la nostra selezione è ristretta alle sole opere giunte alla nostra redazione nel corso del 2013. Tuttavia, crediamo che l’ampio numero di titoli letti, segnalati o recensiti (più di centocinquanta) renda il nostro Premio esauriente. Come per il 2012, non abbiamo indicato un solo vincitore per ognuna delle categorie, ma le tre opere più rappresentative. Per la categoria “miglior romanzo”, abbiamo raddoppiato il numero dei testi premiati avendo rinunciato alla sezione dei racconti.
Il ridotto numero di pubblicazioni rispetto al 2012 (per ciò che riguarda il mercato editoriale pugliese) non si è sempre tradotto in un incremento qualitativo delle opere valutate. Non possiamo che augurarci dunque una maggiore attenzione al valore e alla cura redazionale dei libri da parte sia delle case editrici, sia dei lettori.
Di seguito i nostri riconoscimenti, indicati per ogni sezione in ordine alfabetico. Per la categoria “miglior libro di ragazzi”, ci siamo avvalsi della collaborazione di Giovanna Baldasarre, autrice da noi premiata nel 2011 per il Mestiere dell’archeologo.
Miglior casa editrice
Manni Editori
Miglior romanzo
La resa, di Fernando Coratelli (Gaffi)
Macelleria Equitalia, di Giuseppe Cristaldi (Lupo Editore)
That’s impossible, di Cristò (Caratteri Mobili)
Mia moglie e io, di Alessandro Garigliano (LiberAria)
Amore scarno, di Tilde Pomes (Manni)
Sto bene, è solo la fine del mondo, di Ignazio Tarantino (Longanesi)
Miglior saggio
La penna in fondo all’occhio, di Lino Angiuli (Stilo)
Ferite di parole, di Leila Ben Salah e Ivana Trevisani (Poiesis)
Invisibile è la tua vera patria, di Giancarlo Liviano d’Arcangelo (Il Saggiatore)
Miglior raccolta poetica
Dal confino, di Antonio Lillo (Pietre Vive)
L’angolo ospitale, di Salvatore Ritrovato (La vita felice)
Epitaffi scritti sull’aria, di Nelly Sachs, a cura di Chiara Conterno (Progedit)
Miglior libro per ragazzi
Chiamarlo amore non si può, di AA. VV. (Mammeonline)
Il salto di Ovest, di Paolo Comentale (Fasi di Luna)
Scoprire e giocare a Castel del Monte, di Elena Musci (Adda)
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"La vita felice” è un’ambizione ardua da realizzare. Stretti tra la solitudine della quotidianità e le continue sollecitazioni dell’attualità, l’unica ambizione che resta è quella di cercare un proprio rifugio nel quale poter raggiungere almeno un po’ di serenità. Un Angolo ospitale, come il titolo dell’ultima raccolta poetica di Salvatore Ritrovato, pubblicata proprio per le edizioni della Vita Felice (pp. 80, euro 12). Docente di Letteratura italiana presso l’Università di Urbino, Ritrovato è nato a San Giovanni Rotondo nel 1967 e ha già pubblicato negli anni scorsi altre raccolte di versi come Quanta vita (1997), Via della pesa (2003) e Come chi non torna (2008), oltre a lavori di critica letteraria e a collaborazioni con riviste e quotidiani.
Ognuna delle cinque sezioni nelle quali il libro è suddiviso conserva un proprio ritmo specifico, un angolo diverso di ripresa, che varia a seconda del luogo, dello stato d’animo, dello stesso stile utilizzato. Nella prima, Elegie a Venezia, il luogo a caratterizzare i versi che vi sono contenuti non è tanto il paesaggio della città lagunare, presente semmai nelle sezioni successive, quanto gli interni di una casa nella quale si consumano le piccole cose di una vita apparentemente serena, immersa talvolta nel ricordo del passato: «Era un dicembre di tanti anni fa / e un’alba come questa la sentivo / nascere dalla strada / quando ancora dorme la casa». La seconda sezione apre un sipario totalmente nuovo: si tratta di una breve prosa dall’esile filo narrativo, tutta centrata sul Paradosso di un incontro apparentemente casuale avvenuto su un treno in arrivo a Venezia. La terza torna ai versi, privilegiando gli spazi esterni sempre sorprendenti («Scendi in piazza, scegli la scorciatoia / invece del viale, e cammina / cammina, è un’altra città»), benché portatori anche di un cupo rimando al futuro («è un mucchio di macerie»). Un riferimento che si consolida in un’altra lirica di questa sezione, nella quale si ricorda l’11 settembre 2001. La quarta sezione, Final cut, porta l’autore in luoghi diversi, spesso quelli di origine (San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo), ma anche Berlino, benché resti ancora saldo il ricordo di Venezia. La ricchezza dei luoghi si accompagna qui allo scorrere implacabile del tempo: «Sarò io il bambino un giorno, tu mio padre». La quinta e ultima sezione, Dediche, è un epilogo di due soli sonetti, dove, come scrive Gabriela Fantato nella Prefazione, «Ritrovato dialoga affettuosamente nella memoria sia con una donna che ha amato sia con la propria dimora, ma anche con il vuoto e il silenzio che ora vi abita».
«Ricco di ricordi e riflessioni sull’esistenza», scrive ancora Fantato, che dirige la collana Sguardi in cui è compresa quest’ultima raccolta poetica di Ritrovato, «L’angolo ospitale è un libro che sa unire presente e passato, protendendosi verso il futuro; infatti, al termine della lettura resta la sensazione che al poeta stia a cuore testimoniare la necessità di non scordare le nostre radici di esseri umani, fragili e mortali».