Su blog di S. Aglieco "Compitu re vivi", sua nota per Gloria Marigo
![]() L'essenziale curvatura del cielo
|
|
autori: | Adriana Gloria Marigo |
formato: | Libro |
prezzo: | |
vai alla scheda » |
Su blog di S. Aglieco "Compitu re vivi", sua nota per Gloria Marigo
Alcuni autori della collana Agape: Adriana Gloria Marigo
Adriana Gloria Marigo, L’ESSENZIALE CURVATURA DEL CIELO, La vita felice 2012
Innanzitutto vorrei dire: questo libro contiene un testo che dovrebbe essere un vademecum per il viandante scrittore/lettore:
RIMBALZI SPECCHIATI
Lettura e scrittura
vivono
per non separato gioco.
Rimbalzano l’una dall’altra,
si cercano
per specchiatura.
Se alla lettura
accade
la scrittura,
si è chiamati a rispondere
dell’una all’altra.
Per diletto tormento.
p. 14
Il poeta, dunque, oltre che scrivere, legge; anzi, giunge alla scrittura per assonanze misteriose e minimi accostamenti; “per diletto tormento”, facendo i conti con la vocazione del proprio sguardo nella casa dello sguardo dell’altro: scrittura o vita non importa.
E’ un libro, quindi, dall’andamento rigoroso e meditativo, scritto con una cadenza quasi sacerdotale, che spesso si conclude con immagini portatrici di odori sontuosi, a dire come sostanza delle parole e sostanza delle cose “naturali” siano muse dotate della stessa necessaria e fragilissima vocazione:
M’ASSESTO I PENSIERI
M’assesto i pensieri
come un cappello di fiori
così che per un’aria bizzarra
s’involino petali fino ai segni
del tuo viaggio di vela
fino alla lamina dell’orizzonte
prossimo al tuo sguardo
che addensa le rose.
p. 15
***
Sei
di pietra
o di una materia acquorea
che non gioca la vicinanza
così io resto immemore
impigliata dove s’addensa
l’alga nata tra la roccia e
l’acqua.
p. 16
Queste incidenze stanno a indicare una compenetrazione tra l’elemento naturale e una dimensione tutta interna, mediata da un simbolismo assai colto, maturato, mi sembra, nel contesto di una semplificazione di matrice ungarettiana e in parte del nostro migliore ermetismo.
E’ infatti una poesia che si gioca nel contrasto chiaroscurale delle forme, i cui i colori sottolineano un approccio sensoriale e spesso si fanno strumento dell’evocazione di una presenza assente, dolorosa, che per essere arginata – o contenuta – ha bisogno di poesia.
SEI SEMPRE ACCANTO A ME
Dai profondi giardini attraversati
giunge la tua voce.
Non so chi di noi chiami, chi risponda
chi sollevi nel gesto la mano
circoscriva l’aria d’un segno
indelebile e fluido.
So appena l’accadere presente
il suo discendere da passo
remoto – oggi non manca la sua eco,
il suono di non gracile timbro.
p. 39
È proprio questa assenza/presenza che conduce la poesia a interrogare e interrogarsi, lontana dal chiasso, in un “regno di parole”, nella “mistica delle rose”.
Parola come esperimento alchemico per giungere a una forma del sé se non definitiva almeno pietosa, contemplata e amata entro i confini stretti di un vivere attento alle minime vibrazioni della vita segreta.
MERCURIO E ZOLFO
Ora che non sei più
in trepida fiamma
scrivo ardente
invento lingua
plasmo sostanza
ti affondo
in un precipitato
di mercurio e zolfo.
p. 55
Sebastiano Aglieco
Bad Godesberg
Luglio 2013