Uh Magazine: un'originale e insolita recensione per AAA Europa cercasi
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Uh Magazine: un'originale e insolita recensione per AAA Europa cercasi.
La poesia-zero nell'Antologia Poetica Internazionale │Il Fálame duce in bable di Bolado
La simulazione delle fluttuazioni statistiche e la poesia-zero dell’Antologia Poetica Internazionale[i] │ un minitest per il lettore virtuale
Nessuno dei poeti inclusi(ci si riferisce ai viventi) in questa Antologia Poetica Internazionale ha chiesto al critico interpellato una selezione delle 10 poesie migliori e delle 10 poesie peggiori; o, quantomeno, visto che stiamo camminando per l’Europa, a fronte di quanto scritto e in virtù di quanto Walter Benjamin dice, nel campo del flâneur, per la traccia e l’aura, abbiano suggerito al critico di considerare le prime dieci poesie come dotate di aura e le altre di traccia: “l’aura è l’apparizione di una lontananza, per quanto possa essere vicino ciò che essa suscita”; “la traccia è l’apparizione di una vicinanza, per quanto possa essere lontano ciò che essa ha lasciato dietro di sé”[ii].Nemmeno i curatori hanno avanzato pretese. Né traccia, né aura, ma viaggiando nel territorio in cui si fa poesia con quaranta lingue, si è pensato alla distanza genetica che c’è fra due popolazioni e alla relativa differenza di frequenze geniche, figuriamoci che differenza e distanza genetica c’è tra le lingue scritte di due poeti: lingua, razza e corredo ereditario e le migrazioni infinite dei popoli, tanto che se il concetto di popolazione, come suggerisce Cavalli Sforza, non è biologico ma è statistico: un gruppo di individui che occupa un’area precisa, qualunque essa sia; e dentro il gruppo il poeta, che, come un villaggio o un sottogruppo, è in media distinguibile da un altro, almeno in teoria, senza che ne derivi una gerarchia chiara che permetta di distinguerli. La scelta dei quaranta poeti, fatta dai curatori, ci permette di avere dei campioni da esaminare.
L’effetto delle fluttuazioni statistiche delle frequenze geniche, come ce lo spiega Cavalli Sforza in genetica[iii], ha indotto a semplificare al massimo la situazione che ci interessa imitare, quella di una raccolta di poeti in cui esiste un gene, poniamo il CAP (che sono tre indicatori globali di Moles: complessità, ambiguità, pregnanza) a una frequenza iniziale, ad esempio del 50%, e vogliamo vedere come questa frequenza può cambiare nel corso delle letture, estrazioni, temporali. Abbiamo preso l’Antologia e abbiamo connesso ogni poeta a una carta da gioco napoletana; con la progressione dei semi: Denari, Bastoni, Coppe, Spade.
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