Valerio Mello su MilanoToday
![]() La nobiltà dell'ombra - Corrispondenze
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autori: | Valerio Mello |
formato: | Libro |
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Giovanissimo e poeta: Milano e "La nobiltà dell'ombra"
Pochi lettori, case editrici che snobbano: ma a 29 anni c'è chi ha voglia di fare il poeta, con una "fede" per la poesia che è quasi religione. MilanoToday intervista Valerio Mello, che il prossimo 7 marzo presenterà "La nobiltà dell'ombra"

Un poeta, Milano e una città della Magna Grecia, Agrigento: questi sono gli elementi che compongono La nobiltà dell'ombra, la nuova raccolta di poesie del giovane poeta Valerio Mello che dalla Sicilia è da poco approdato a Milano. Il suo libro verrà presentato il prossimo 7 marzo al palazzo Sormani, intanto Valerio racconta a MilanoToday il suo percorso e la sua passione.
Cos'è per te la poesia e come nasce la sua passione per questo genere?
"Per me la poesia è una condizione di vita, un progetto, un fine. A volte credo sia anche una gabbia; il tormento quotidiano e infinito. Il mio "fare poesia" non è nato da un giorno all'altro, non c'è stata programmazione, solo un'evoluzione continua e inarrestabile, sorta dal mio amore innato per l'arte. Ho cominciato col scrivere brevi racconti circa dieci anni fa e mi sono reso conto subito che la mia prosa era in realtà una poesia incompresa e così a poco a poco, con grandi ricerche e con grandi fatiche, ho ascoltato le caratteristiche e le esigenze di questa fede, avvicinandomi ad essa con umiltà e con rispetto".
E' difficile fare il poeta al giorno d'oggi?
"Molto difficile. La poesia è emarginata, discriminata. Nel nostro paese la politica e i mass media le dedicano scarsa attenzione; un poeta che decida di pubblicare libri in Italia ed affrontare il cammino della gavetta artistica deve fare i conti con l'indifferenza della grande editoria e del grande pubblico; si leggono pochi libri in Italia, e soprattutto pochi libri di poesia. Anche la poesia ha un suo pubblico, certo, ma purtroppo non è un pubblico numeroso.
Quali temi tratta?
"Non ho dei temi fissi o preferiti. Quando scrivo versi lo faccio perché sono stato particolarmente ispirato da una riflessione, da un ricordo, da un tormento interiore. Forse potrei dire che sono molto paesaggistico nel mio scrivere".
"La nobiltà dell'ombra": come è nata questa raccolta e a chi si rivolge.
"È nata circa un anno e mezzo fa, quando ancora vivevo ad Agrigento e non sapevo nemmeno che avrei preso la decisione di lasciare la mia terra e di trasferirmi a Milano. Mi sono innamorato di Milano e dei suoi luoghi, così diversi dalla Sicilia. Io non mi sento parte di nessun luogo e forse per questa ragione riesco ad amare ogni luogo. Benché Milano sia profondamente diversa nei colori e nel ritmo della vita rispetto ad una città siciliana mi ha incantato fin dall'inizio e la mia raccolta parla molto della città meneghina. Ho detto che quest'opera è nata un anno e mezzo fa, ma debbo anche aggiungere che si è evoluta inaspettatamente dalla mia prima visita al Cimitero Monumentale, protagonista indiscusso dei versi di questo mio libro e, specifico, anima di questo lavoro".
Prossime presentazioni a Milano ed hinterland.