Poesie di frontiera
|
€ 9,50 invece di € 10,00
EUR
Spedito in 1 giorno
|
Descrizione Articoli Eventi |
POESIE DI FRONTIERA dal Laboratorio «Poesia e Ombre»
di Alexandra Zambà tenuto nel Centro Diurno Boemondo di Roma prefazione di Lino Angiuli; nota di Cinzia La Marra **** Partecipanti: Alessandra, Anna, Antonio, Calogero, Emanuela, Francesco, Giacomo, Giuseppe, Giuseppina, Grazia, Marco, Mario, Massimo, Michele, Mirella, Miriam, Nadia, Paola, Paolo, Raffaele, Rosi, Sandro, Tania, Virgilio e Alexandra. **** Intelligenza delle parole! Non a caso frontiera rimanda a fronte, sostantivo anch’esso doubleface a seconda che sia maschile o femminile. Stiamo parlando della fronte, linea di confine che divide interno ed esterno, mondo e mente, dentro e fuori, quella piazzetta ubicata al margine di qualcosa che è tutta da scoprire, qualcosa di ancora inedito che spiazza le coordinate delle conoscenze acquisite e ci interroga profondamente. La poesia, da questo punto di vista, è sempre “frontiera”, luogo disponibile alle sorprese e agli stupori, i quali si manifestano a condizione che si mollino le difese e ci si lasci andare all’ascolto di sé e del mondo, usando proprio la fronte come spartiacque: una sorta di divisorio che va continuamente oltrepassato, perché le frontiere, come gli schemi, sono fatte per essere superate. Avventurandosi tra i sentieri e lungo i corsi d’acqua della parola poetica, frequentando i luoghi e le caverne di cui si è detto, con la giusta dose di confidenza ansiolitica, è possibile prendere contatto con l’alterità che si nasconde in noi e che esige diritto di cittadinanza; è possibile annusare l’odore che sale dai nostri scantinati più reconditi; è possibile scovare le parole adatte a vestire i nostri vissuti, dai più teneri ai più inconfessabili, dal pensiero per un gatto a una ferita del cuore, perché i disorientamenti della mente, filtrati attraverso la poesia, possono produrre imprevedibili illuminazioni, come mostrano i testi figliati dal lavoro del Laboratorio. dalla prefazione di Lino Angiuli Ho avviato il laboratorio «Poesia e Ombre», con l’obiettivo di sostenere e ampliare l’impegno educativo-culturale-artistico del Centro Diurno, favorendo la creatività e il senso critico negli utenti attraverso esperienze che tessono storie e fanno affiorare problemi ben custoditi nel profondo, con la consapevolezza che chi vive in un limbo di completa spersonalizzazione non può che annaspare in un linguaggio banale, ripetitivo e privo di sfumature e di sorprese. In questo modo la vita con i suoi giorni diventa solo una mera ripetizione di pensiero altrui e non puoi che usare una lingua rigida che viaggia su rotaie lisce e scivolose, che accelera il passo senza lasciare possibilità alcuna di vedere il paesaggio e l’obiettivo in fondo. Per poter superare l’abulia ovvero la svogliatezza e l’accidia con l’inibizione del pensiero, ho avviato il laboratorio con metodi che parlano un linguaggio universale, avvicinano ad altre culture, sollecitano la fantasia e la creatività, emozionano e lasciano una traccia nella vita quotidiana. Ho iniziato un percorso sulle parole che diventano pensiero, parole chiave emerse dalle discussioni del gruppo. Difatti, per vivere pienamente la vita è necessaria, come il pane, la fascinazione del gioco linguistico e la fonica espressiva della poesia. Essa ha la stessa funzione di un sogno che si realizza, dove ogni parola esercita sulle parole contigue una forza di attrazione irresistibile. Alexandra Zambà Il Centro Diurno è una struttura semiresidenziale terapeutico-riabilitativa. Vi affluiscono pazienti affetti da gravi patologie psichiatriche inviati dal servizio psichiatrico territorialmente competente, che continua a garantire gli interventi di tipo sanitario. Nel Centro si svolgono attività specificatamente cliniche (colloqui di sostegno e di gruppo, interventi psico-educativi con le famiglie), accanto ad attività maggiormente di tipo formativo (i laboratori) e risocializzante (gite, uscite sul territorio ecc.) Tutte finalizzate alla riduzione della disabilità sociale degli utenti. Tutte le attività previste sono atte principalmente a stimolare la partecipazione, la costruzione di rapporti interpersonali e il recupero di abilità sociali, costituendo un oggetto di mediazione in grado di coinvolgere i pazienti e sviluppando relazioni sane. La dimensione gruppale, che è caratteristica delle attività che si svolgono nel centro diurno, consente, senza una sollecitazione diretta del paziente, ma attraverso una partecipazione marginale “di sfondo” all’interno dei discorsi e dei comportamenti degli altri, di far riemergere quella vita psichica negata. Tutto ciò può avvenire, in particolar modo, attraverso l’inserimento di un elemento reale quale la partecipazione a una attività all’interno di un Laboratorio. La funzione di queste attività è, dunque, quella di costituire un oggetto di mediazione in grado di coinvolgere i pazienti, evitando o riducendo il pericolo dell’incontro con l’Altro. Nei Laboratori, inoltre, i pazienti possono sviluppare relazioni sane e ristrutturanti e una nuova forma di socialità, elementi indispensabili e centrali nel processo di cura dei disturbi mentali gravi. Nell’esperienza romana, i Centri Diurni dei Dipartimenti di Salute Mentale costituiscono un elemento portante nella presa in carico, cura e riabilitazione del paziente psichiatrico grave, e usufruiscono, fin dalla loro creazione, di un importante finanziamento da parte del Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale per lo svolgimento delle attività riabilitative. La collaborazione di Alexandra Zambà alle attività del Centro ha prodotto negli anni la scrittura e la messa in scena di opere teatrali con la partecipazione elaborativa dei pazienti. Quest’anno il laboratorio si è centrato sulla poesia, nella scrittura del libro “Poesie di frontiera”, che costituirà a sua volta la base di un’opera teatrale. Il Laboratorio ha attivato nei pazienti potenzialità latenti e una sorprendente presenza con se stessi e nei rapporti con gli altri. Nel corso di questi anni ho potuto osservare una crescente interattività nei pazienti e lo sviluppo di stati d’animo di attesa, di atti di collaborazione, di nuove prospettive vitali illuminati dalla gioia di vivere. Cinzia La Marra
Articoli che parlano di Poesie di frontiera
Alias (Il Manifesto) 5 8 17 per «Poesie di frontiera»
Alias (Il Manifesto) 5 8 17 per «Poesie di frontiera», l'antologia curata da Alexandra Zambà. Articolo di Pasquale Misuraca
Rita Pacilio su Imperfetta Ellisse per 4 poete La Vita Felice
Sette poete scelte da Rita Pacilio
articolo su Imperfetta Ellisse (tra le sette poete, 4 autrici La Vita Felice: Laura Maria Gabrielleschi, Rosa Riggio, Luisa Puttini Hall e Alexandra Zambà con "Poesie di frontiera")
Il Piccolo 19 10 16 per «Poesie di frontiera» antologia a cura di Alexandra Zambà
Il Piccolo 19 10 16 per «Poesie di frontiera» antologia a cura di Alexandra Zambà
«Poesie di frontiera» video recensione di Pasquale Misuraca
«Poesie di frontiera» video recensione di Pasquale Misuraca
Eventi collegati a Poesie di frontiera
Torino 20 1 16 Antologia «Poesie di frontiera»
Lombroso 16, il 20.01.2017alle ore 18.30, via Lombroso 16, Torino
Trieste 19 10 16 presentazione dell'antologia «Poesie di Frontiera»
LIBRERIA E ANTICO CAFFÈ SAN MARCO, il 19.10.2016alle ore 18.00, Via Cesare Battisti, 18, Trieste
|
Chi ha visto questo prodotto ha guardato anche... |
Il commento è stato inserito correttamente!
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.