La casa sopra il colle
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Descrizione |
«Ferruccio aveva seguito a passi lenti, come trasportato dall’inerzia, l’allontanarsi della vettura.
Tornò verso l’entrata. Adesso, la mano sopra un brecciato di pietra, se ne stava immobile e ben piantato sulle gambe divaricate.
Guardò dabbasso.
Nella chiara trasparenza del mattino distingueva, una per una, le sparse case delle pendici. Le vedeva poi rimpicciolire e infittirsi, farsi sotto sino a comporre l’abitato; e nelle scure strisce delle strade, già erano mobili punticini che si spostavano da porta a porta.
Contro il blu cobalto del cielo si stagliò, netto, uno stormo di rondini. Volteggiavano compatte, le ali tese e aperte senza un solo battito. Ci fu poi un brivido, un fremere di pinne, un inarcarsi dell’intera formazione: e guadagnata quota, le vide allontanarsi nelle loro austere livree sino a confondersi con la vibrante liquidità dell’atmosfera.
Alzato il viso, dovette chiudere gli occhi.
Il cielo era colmo dello sfarzo del sole, non più insopportabilmente torrido com’era stato per tanto tempo. Nell’aria rinfrescata dall’abbondante pioggia della notte diademi si rovesciavano scintillando, all’orizzonte morbidi cuscini che, trasportati da aeree correnti, navigavano con iridescenze agli orli.»
Due fratelli. Due caratteri che si scontrano all’interno della casa avita sulla sommità di un colle. Da una parte la fatica e le cure tenacemente portate avanti in congeniale abbraccio con la natura. Dall’altra chi, “saltato il fosso”, si è fatto alfiere della vita di fabbrica con i suoi riti e miti: a cominciare dall’acquisizione di un corrosivo esercizio della lingua come attestato vincente. Fra un sentire robusto e paziente delle cose, insomma, e chi nella girandola argomentativa va puntando i suoi quarti di notorietà.
A far precipitare le cose, la presenza nella casa della giovane moglie del “contadino”, non insensibile ai pirotecnici frizzi del “progressista”.
Vanno così maturando tempi da tregenda.Non fosse, provvidenziale, il rientro di un terzo fratello in povertà. Sarà quest’ultimo, con la forza invisibile dell’umiltà, a incrinare la protervia intellettuale, schiudere spiragli e aprire brecce.
Su tutto, protagonista incombente e muto, il tempo meteorologico di un’estate implacabile e asfissiante.
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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