Scrivere. alla prova del politico

...ci si ingannerebbe a non vedere nella scrittura politica altro che l'impronta di un dominio, di una scienza dell'espressione al servizio di un disegno. Governata per un verso in tal modo, questa scrittura è per l'altro ingovernabile... Chi ha accettato di muoversi nella "caverna", di esplorarla con pazienza, lo stesso che si è immaginatro di farvi ritorno dopo aver visto le cose alla luce del sole, non si è guadagnato che il potere di avanzare nell'oscurità. Come ha detto Nietzsche, sotto la caverna ce n'é un'altra, e poi un'altra ancora. Sforzandosi di decifrare ciò che gli sta più vicino, il pensatore politico si lascia trascinare per molteplici passaggi: può sperare non di sorvolare i tempi e gli spazi, ma di attraversarli per cogliere meglio la configurazione del suo proprio spazio-tempo, per rilevare almeno le questioni ultime... Il pensiero del politico eccede i limiti di ogni dottrina e di ogni teoria.