Poema cosmogonico

Quello di Boncinelli è un poema che tratta di amore e conoscenza, anzi dell’amore della conoscenza e della conoscenza dell’amore. La cosmogonia che Dado mette in versi è al tempo stesso la storia della vita su questa Terra e di noi che ne facciamo parte con l’ambizione titanica di volerla comprendere e controllare, anche se «siamo la bestemmia del cosmo,/ il virus nel computer dell’universo», come scrive nel Canto 3, I. Tutto allora sarebbe solipsistico delirio, prodotto da tante piccole «rotture di simmetria» che hanno dato origine alle umane creature, piccoli «io», preda ciascuno del suo stesso egoismo? Non esattamente: formiamo piuttosto una sorta di «costellazione di fuocherelli che silenziosi e furtivi/ hanno collettivamente cominciato a contemplare il tutto e a commentarlo», sperimentando «l’essere e il nulla/ il divenire e il perire, le alterne vicende/ del vivere e del morire fino alle vie del pensiero» (3, XIX). È la presenza dell’altro, il passaggio dall’Io dell’«egoista» al Noi del «collettivo umano» che dischiude infine le porte del carcere in cui il solipsismo rischia sempre di imprigionarci.
E dovrei dire soprattutto la presenza dell’altra! Poiché nella dialettica di amore e conoscenza del Poema compare Angela, per Dado la compagna di una vita: «Sei.../ la trama/ infinita/ della mia esistenza/ e il suo prezioso ricamo/ che tengo tra le dita,/ il profumo delle ore/ che mi accompagna/ per le strade del mondo» (1, II).

dalla presentazione di Giulio Giorello

«Non tutta la poesia ha la forma di poema,
ma tutta la poesia è di per sé cosmogonica.
Crea in ogni caso un mondo primevo,
dalle salde fondamenta, miracoloso ed essenziale,
e nascostamente si interroga sulla sua origine:
la poesia è sempre e da sempre poietica.
Ma per cosmogonico intendo qui anche qualcosa in più:
una lunga sequenza di domande e di supposizioni
su come è fatto il mondo e su come
si è andato originando nei suoi diversi tempi.
Interrogandosi su ogni cosa, ovviamente,
approfittando della problematicità
intrinseca di ogni scena e atto, di ogni gesto
e sentimento, oltre che della natura del cielo
e della terra, in ogni luogo e momento.»