De Motu
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Descrizione Articoli |
traduzione e introduzione di Lino Giove
«Per gettare luce sulla natura è vano addurre cose che non sono né evidenti ai sensi, né intelligibili alla ragione. Dobbiamo considerare, perciò, che cosa i sensi, che cosa l’esperienza, che cosa finalmente la ragione che vi si fonda ci dicono.» De Motu; sive, de motus principio & natura, et de causa communicationis motuum, o semplicemente De Motu, è un saggio scritto da George Berkeley e pubblicato come volantino a Londra nel 1721. Fu poi presentato senza successo per un premio che era stato offerto dalla Royal Academy of Sciences di Parigi. Considerato il precursore di Mach ed Einstein, Berkeley si occupa del principio del movimento, della sua natura e della causa della comunicazione dei moti. Tuttavia, come ben riassunto nella sua celebre formula Esse est percipi, sostiene che la fisica non può fornire spiegazioni causali. Tali cause sono incorporee, divine, e spetta alla “filosofia prima”, o metafisica, occuparsene. Per questo i fisici devono evitare di usare termini astratti che non fanno altro che oscurare la chiarezza dell’esperienza empirica e nulla ci possono dire al di là della percezione.
Articoli che parlano di De Motu
Il Sole 24 Ore (Domenica) 13_2 per «De Motu» di George Berkeley
Il Sole 24 Ore (Domenica) 13_2 per «De Motu» di George Berkeley
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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