La pulzella di La Rochelle

«Nicole fu un burattino manovrato da un sadico burattinaio: se stessa. Ciò che sentiva non contrastava con ciò che sarebbe stata tentata di pensare in termini razionali. Una sotterranea convergenza univa la ragione con l’irrazionale, tutto le appariva possibile.»

Ignoro tutto dell’autore di questo divertente romanzo. La mia incapacità a gestire il computer secondo necessità mi ha impedito di indagarne la biografia. Immagino che l’autore sia un uomo di cultura storico-filologica. Il romanzo è ambientato con molta accuratezza nell’Italia del Seicento, in un contesto religioso influenzato dall’Inquisizione e dalle torture e infamie che questa si trascina nel nostro immaginario, almeno di primo acchito. Scritto molto bene, con prosa scorrevole, quasi invitante, ha il grande pregio di non cadere mai in volgarità, pur trattando situazioni scabrose. Il personaggio di Nicole è certamente originale ed evita accuratamente tutti gli stereotipi possibili per i personaggi “malvagi”, lasciando ampio spazio all’ironia.

dalla presentazione di Claudio Cerruti