Ci guarda il pane
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Descrizione Eventi |
Giuli. Un nome musicale, dolce, con una G, due I e una L.
I tratti che guidano Giuliana. Mantenere la meraviglia di un bambino. Accettare la sfida della vita: la ricerca ininterrotta di un senso, usando la capacità di creare e riconoscere la bellezza, per trasformare la realtà. Rispettandola. Nominare le emozioni, comunicarle, cristallizzarle, con la sensibilità di un’anima preziosa e delicata. [I suoi versi] Lampi. Versi che vengono dall’oscurità, dall’ignoto, dalla deriva, dall’abbandono. Versi inaspettati. La verità vicino a noi, non irraggiungibile, ma nascosta nei gesti e nei dettagli quotidiani. Versi incomprensibili e illuminanti. Versi immaginati a matita. Maturati nel pensiero e poi scolpiti, ogni mattina, sul taccuino, in un laboratorio speciale, seduta sulla panca in asse al tiburio di Santa Maria delle Grazie a Milano, con i quadrati, i rettangoli, la cupola, pietre mattone e bianco rosato del Bramante... o a Framura, osservando la luce, l’azzurro e le ombre, dalla finestra davanti al mare e alla collina di olivi. Versi scritti, corretti, levigati, ripensati, accarezzati, conclusi, come progetti da regalare nel vento. Progettuali, geometrici e istintivi, fisici. Versi a getto, confezionati nel tempo sospeso. Cerchi perfetti. dalla prefazione di Roberto Calzolari Era giunta in primavera, Giuliana, al Giardino della Poesia de La Casa delle Artiste, in via Magolfa, dove al primo piano, in un’ampia stanza, sono raccolti i ricordi di Alda, Alda Merini. Aveva percorso il vialetto in punta di piedi, attenta a non fare rumore, ma senza riuscirci: il suo incedere elegante con un sorriso di innocente bambina aveva subito attratto l’attenzione e la curiosità di tutte. Poi, silenziosamente, s’era seduta sotto il glicine e con gli occhi luccicanti ascoltava declamare le poesie delle poete e dei poeti riuniti. Quando la invitammo a leggerne qualcuna delle sue, le si infuocò il viso e, pudibonda, volle che le leggesse per lei qualcun’altra. Versi poetici dall’accento gentile, dalla forma elegante e dotta, panorami intimi, in ombra e sospesi, profili incorniciati da delicati nastri di seta, elevate partiture musicali dai toni leggeri, capaci di far vibrare le ossa e la mente e il cuore. Il tempo e la realtà tangibile, le cose, la materia, sono i temi che percorrono la poesia di Giuliana e sembrano condurla in un viaggio esplorativo di paesaggi colorati e aperti, con un sentimento nostalgico; un viaggio, lento e fuggevole, che è il processo stesso della vita e che col suo taglio incide e crea un contrappunto di ombre e di luce, tutte da esplorare. Questa raccolta è la sua delicata presenza. A volte se ne avverte il profumo. Ciao Giuli... Vincenza Pezzuto Presidente de La Casa delle Artiste
*** Ci guarda il pane dal centro del quadrato. noi, due coniugi e due figli sulle sedie impagliate ai lati della mensa, abituali gesti e vestiti freschi di bucato, raccogliamo col cucchiaio il latte dolce del temo, gustiamo l’infondato amaro che rapprende e lentamente mastichiamo il pane nutrimento dato e nato implume appoggiato sulla tela bianca e rossa tra i calici e la brocca. Ci guarda il tempo neonato. «Voi» dice ai figli «andate oltre ed io rinasco». «Voi» dice ai coniugi «siate amore fragrante e vi farò andare al lasco». Ci guarda il pane 9 settembre 2017
Eventi collegati a Ci guarda il pane
13/5/23 Milano - Insieme a Giuliana con la sua poesia (in ricordo di Giuliana Panzeri)
Refettorio Ambrosiano, il 13.05.2023alle ore 19.30, p.za Greco 1, Milano
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