Non è tempo di pettirossi

Il sole è luna

Non è tempo di pettirossi si legge d’un fiato, è vero, ma poi l’accadimento si diversifica sfogliando nuovamente, ad una ad una, le composizioni: dalla Felicità, «scorsa a lungo nel volgere del tempo» si passa ad Amarsi, alla solitudine di Separazione e – ancora, pungente e magica – ecco la lirica Il sole è luna dove il dolore «è compagno di viaggio/ fedele». I paesaggi intimi, le stanze della memoria, le distese autunnali o primaverili, la visione di Firenze, o di Troia dove Luisa cerca «le navi achee/ nascoste dietro il promontorio», si alternano a riflessioni su quei «luoghi del dolore» – vedasi Donne o Ospedale – che mi conducono d’acchito a pensare a un grande architetto toscano del passato, Giovanni Michelucci, e a uno scrittore e psichiatra quale l’eccelso Vittorino Andreoli.

Ma il viaggio è nell’insieme la caratteristica di questa ennesima raccolta di Luisa Puttini Hall, un percorso assai simile a un fiume, che ha un preciso letto, senza il quale si avrebbe un avanzare decisamente caotico dell’acqua. Letto che, con i propri argini, è una vera traccia con l’acqua/pensiero/azione che scorre qualificando il fiume della creatività, specificata negli argini dello stesso. L’acqua altro non è che la poesia di Luisa Puttini Hall, autonoma, riflettente un pensiero libero che racconta e si racconta “dipingendo” senza reticenze ed esitazioni.

dalla prefazione di Lodovico Gierut