Il grammofono del tempo
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Ultimo libro di Rossana Oriele Bacchella, Il grammofono del tempo ha il potere di sorprendere, di spiazzare il lettore perché, come in un prodigioso caleidoscopio, non finisce di stupire lo scaturire sempre nuovo di corrispondenze passato-presente, di riferimenti atavici, mitici e mitologici che rampollano da una architettura originale eppure metodologicamente, esegeticamente precisa, cosa che ha impegnato l’autrice in un lavoro rigoroso e appassionato dal 2016 a oggi.
Perpetuamente permanenti, i miti dell’antichità devono confrontarsi con il presente, porsi soprattutto come forma di presa di coscienza per ribaltare abiezioni e delitti che hanno colpito nella storia dell’arte e della mitologia, ma anche nella vita pratica, in particolare il mondo femminile, come ancora oggi purtroppo succede quotidianamente intorno a noi. Interessante è l’accostamento di poesie a due a due, protagonista ogni figura classica (ad esempio Penelope) e un’analoga contemporanea Penelope. Cambia lo stile espressivo delle liriche, ovviamente, per sommi capi la storia, ma non purtroppo la sopraffazione della donna. Ritengo questo libro di grande significato. È importante per me una poesia che sia anche civile: deve affrontare, non voltare il capo di fronte alle gravi storture della società. Deve aiutare a far prendere coscienza, non solo a cantare il filo d’erba che nasce o gli augelletti che svolazzano. Non è più il tempo, o forse non lo è stato mai, degli atteggiamenti pilateschi. dalla prefazione di Marvi del Pozzo ** La silloge dichiara, sin dall’esergo iniziale, le intenzioni attraverso L’inno proemiale alle Muse di Esiodo nella Teogonia: «noi sappiamo raccontare cose false che sembrano vere, ma se vogliamo, sappiamo cantare anche il vero». Ecco, come loro ho raccontato cose false: ovvero la mia interpretazione spudoratamente dalla parte delle donne dei miti che le coinvolgono. I miti greci, si sa, sono un groviglio di stratificazioni e versioni differenti, spesso contrastanti; ogni volta cambiano e si evolvono, perché si modellano sulla sensibilità degli artisti; mutano con il mutare di epoche, società, istanze. Perché il mito si nutre del racconto presente in ognuno di noi. Al tempo stesso ci mostra l’immortalità radicata nei sentimenti primi degli umani, il loro divenire nel tempo. In questo mio lavoro, per ogni figura femminile, ho scelto la fonte che più mi ha ispirata: da Esiodo e Omero ai tragici greci, da Ovidio e Apuleio a… Pavese. C’è la reinterpretazione, a volte il falso, in Colei ch’ero stata e il vero in Colei che sono, ovvero nel racconto delle donne che ancora oggi reincarnano storie, sentimenti e il tragico, a volte ineluttabile destino, a cui il patriarcato ci ha condannate. E a cui forse ci condannano anche quegli istinti primari che abbiamo tentato di razionalizzare e civilizzare. Nell’architettura del volume la parte che si riferisce al periodo classico (Colei ch’ero stata) appare in corsivo, mentre l’attualizzazione (Colei che sono) delle figure mitiche viene riportata in tondo. L’autrice Persefone In fondo non stai male laggiù col tempo ti sei abituata all’inferno dell’inverno all’insolita pace senza strepiti di rondine o brusii d’ape all’assenza del colore (se non il rosso del melograno). La caligine è bruma che protegge mentre lassù la luce denuda. E l’acqua dell’oblio pacifica la mente quieta i dubbi: “Chi decide per me? Mio padre? Mia madre? Lo sposo? Il dio che mi ordina di tornare in balia dell’impeto naturale che preme nella gemma nel frutto e li spacca?” In fondo non stavi male laggiù prima d’essere richiamata dov’è l’impero dello smeraldo dei prati e di margherite giacinti gigli... ma già infili tra i capelli un croco perché restituita all’inverno non gelino dell’anima i germogli. Persefone
Implacabile è la primavera
sempre lì a suggerire
spingere sollecitare
e senza pietà a smascherare
una forza elementare
fragile ma brutale.
L’implori di lasciarti stare
dentro la quiete collosa delle parole
dei passi delle sole azioni necessarie
di non strapparti al nirvana
insinuando suggestioni ardenti
imprevedibili come nella vita vera.
Ma lei – testarda –
e sempre puntuale si presenta
a sciogliere, impastare, rinnovare...
finché t’arrendi e ti lasci lavorare.
Eventi collegati a Il grammofono del tempo
28/11/23 Melegnano - Il battito delle donne
Teatro La Corte dei Miracoli, il 28.11.2023alle ore 21.00, v.le delle Associazioni 19, Melegnano
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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