La rigattiera
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La rigattiera è libro d’esordio di Zefferina Castoldi, ma non è un lavoro senza radici (...) le parole di Zefferina si confrontano – in modo indiretto e mai cerebrale – con la grande tradizione letteraria italiana, offrendoci un libro che induce a interrogarci su noi stessi, sulla vita, sul senso stesso delle cose, anche quelle più banali, che amiamo e perdiamo. È una poesia che nasce dalla vita stessa e raccoglie “i residui”di ciò che non c’è più, ma ha lasciato una traccia indelebile in noi (...) nulla va perduto, anzi, nulla può essere perduto, ma tutto si accumula, si incastra, si sovrappone e fa un mosaico che disegna la vita e lo stesso autoritratto della poetessa, proprio come accade nel negozio di un rigattiere dove tutto ciò che è appartenuto a tanti sarebbe andato perduto, se non fosse stato raccolto con cura, passione e dedizione al dettaglio e al minuscolo particolare, proprio come accade nei versi di Zefferina, dove è la poesia che salva ciò che fugge via e lo trasforma in immagini essenziali, nitide e ben disegnate.
I versi di La rigattiera ci accompagnano verso un ripensamento del nostro stesso vivere, indicandoci una sorta di resistenza quotidiana, intrisa anche di una ritrovata fiducia nella potenza della memoria, nel valore del passato, fondamenti stessi della poesia. Si tratta di una riflessione mai retorica, ma che risulta per noi importante in questi anni così difficili da affrontare, in cui tutto pare sfocare nel nulla e perdere senso, per questo – a mio avviso – sono poesie da leggere e rileggere. Buona lettura! dalla prefazione di Gabriela Fantato |
