Émile Zola
Nato a Parigi nel 1840, dopo la morte del padre (1847) Émile Zola fu costretto a impiegarsi come fattorino presso la casa editrice Hachette. In pochi anni divenne dirigente del reparto pubblicità e poté così studiare i meccanismi del mercato editoriale. In seguito preferì dedicarsi al giornalismo e alla letteratura. Dopo i primi libri (Racconti a Ninetta, 1864; Il voto di una morta, 1866) elaborò la poetica naturalista, illustrata negli scritti teorici de Il romanzo sperimentale, 1881. Compose quindi una serie di romanzi nei quali indagò gli ambienti sociali più diversi. Dopo Teresa Raquin (1867) nacque così nel 1871 il ciclo dei Rougon-Macquart. Storia naturale e sociale di una famiglia sotto il Secondo Impero. Il ciclo raggiunse i venti romanzi nel 1893; tra i maggiori vi sono Nana (1880), Germinal (1885). A questo ampio ciclo ne seguono altri due: quello delle Tre città (1894-98) e il ciclo incompiuto dei Quattro vangeli (1899-1903). L’impegno politico e civile di Zola è riassumibile nella battaglia condotta contro gli accusatori del capitano Alfred Dreyfus: Zola nel 1898 pubblicò sul quotidiano «L’Aurore» un esplicito atto d’accusa, il famoso articolo J’accuse...!, in seguito al quale fu lui stesso condannato a un anno di reclusione.
Fuggito in Inghilterra, rientrò a Parigi nel 1902 asfissiato dalle esalazioni di una stufa: le circostanze della sua morte suscitarono forti sospetti e si arrivò a pensare che fosse stata provocata dai circoli conservatori, suoi nemici politici. Le sue spoglie sono sepolte a Parigi nel Pantheon, accanto alle tombe di Alexandre Dumas padre e Victor Hugo.