Mauro Calvi
Mauro Calvi
autore
La Vita Felice
Mauro Calvi (Cremona 1958) è un pittore autodidatta, che vive e opera in Brianza.
Il percorso artistico di Mauro Calvi, contraddistinto in origine da un figurativismo tradizionale, ha avuto un processo evolutivo dovuto ad una costante ricerca personale tesa all’individuazione di una propria identità in cui soprattutto riconoscersi, ma anche comunicare, sino a giungere, dapprima ad una trasfigurazione “espressionista” della rappresentazione figurativa e successivamente, per un ampio arco temporale, al linguaggio astratto-informale che caratterizza tutt’ora gran parte della sua pittura. Una linea aniconica, quest’ultima, connotata talvolta dalla presenza di scritte oppure da solo accennate immagini figurative, soprattutto riferite al corpo umano.
Calvi attraverso un linguaggio pittorico astratto, dal carattere informale e spesso fortemente materico, ha indagato sulle possibilità espressive ed emozionali della materia e del colore con una forte sensibilità comunicativa e una vissuta valenza di trasposizione tensionale e creativa.
In queste ultime opere, inerenti il tema dell’acqua, Calvi abbandona l’associazione tra l’informale materico e l’informale gestuale, caratterizzante molti suoi lavori, per un esclusivo linguaggio pittorico informale gestuale, contraddistinto da estese campiture cromatiche leggere quasi evanescenti, dilatate e silenti.
Il fare pittorico di Calvi è un operare senza possibilità di ritorno, di incertezze, dovuto all’istantaneità, seppur preordinata e governata, del gesto.
La gestualità è ben sottolineata dalla presenza del “dripping”. Il colore tende ad espandersi nella tela, quasi a voler superare i limiti della stessa stesura cromatica per tramutarsi metaforicamente in acqua che fluidamente scorre nello spazio pittorico e si dirama liberamente in ogni direzione, oltre ogni prevedibile confine, talvolta fuoriuscendo dalle estremità del quadro medesimo. Lo sguardo percorre l’estensione pittorica in tutte le direzioni senza fermarsi, solo i bordi di essa e della tela costituiscono un riferimento visuale stabile. Osservando le immagini cromatiche che si sovrappongono tra loro, ci si può anche abbandonare nell’immaginare visivamente le stratificazioni dell’acqua sino alle profondità marine.
L’acqua, materia senza forma propria per eccellenza, è per Calvi pittoricamente associata ad un astrattismo informale ottenuto senza segni identificativi e un disegno precostituito, ma attraverso il riversare i colori ad ampie campiture sulla tela secondo un agire gestuale non dovuto a una pulsione esclusivamente emotiva, sebbene esistente, ma consapevolmente ed espressivamente controllato nel suo farsi, nella esplicita volontà di ottenere equilibrio e armonia compositiva.
Se il gesto è il metodo espressivo, il colore, nel suo manifestarsi astrattamente informale, è il linguaggio comunicativo delle opere.
Ne esce un linguaggio allusivo che, attraverso l’uso di colori chiari, lievi e limpidi rimanda cromaticamente e simbolicamente all’acqua, ai suoi movimenti e e alla sua trasparenza.
Si può parlare di un astrattismo poetico e attrattivo, la cui suggestione si fonda su l’emotività comunicativa del rapporto tra l’espressività pittorica e l’intenzionalità simbolica.
Aurelio Porro
Il percorso artistico di Mauro Calvi, contraddistinto in origine da un figurativismo tradizionale, ha avuto un processo evolutivo dovuto ad una costante ricerca personale tesa all’individuazione di una propria identità in cui soprattutto riconoscersi, ma anche comunicare, sino a giungere, dapprima ad una trasfigurazione “espressionista” della rappresentazione figurativa e successivamente, per un ampio arco temporale, al linguaggio astratto-informale che caratterizza tutt’ora gran parte della sua pittura. Una linea aniconica, quest’ultima, connotata talvolta dalla presenza di scritte oppure da solo accennate immagini figurative, soprattutto riferite al corpo umano.
Calvi attraverso un linguaggio pittorico astratto, dal carattere informale e spesso fortemente materico, ha indagato sulle possibilità espressive ed emozionali della materia e del colore con una forte sensibilità comunicativa e una vissuta valenza di trasposizione tensionale e creativa.
In queste ultime opere, inerenti il tema dell’acqua, Calvi abbandona l’associazione tra l’informale materico e l’informale gestuale, caratterizzante molti suoi lavori, per un esclusivo linguaggio pittorico informale gestuale, contraddistinto da estese campiture cromatiche leggere quasi evanescenti, dilatate e silenti.
Il fare pittorico di Calvi è un operare senza possibilità di ritorno, di incertezze, dovuto all’istantaneità, seppur preordinata e governata, del gesto.
La gestualità è ben sottolineata dalla presenza del “dripping”. Il colore tende ad espandersi nella tela, quasi a voler superare i limiti della stessa stesura cromatica per tramutarsi metaforicamente in acqua che fluidamente scorre nello spazio pittorico e si dirama liberamente in ogni direzione, oltre ogni prevedibile confine, talvolta fuoriuscendo dalle estremità del quadro medesimo. Lo sguardo percorre l’estensione pittorica in tutte le direzioni senza fermarsi, solo i bordi di essa e della tela costituiscono un riferimento visuale stabile. Osservando le immagini cromatiche che si sovrappongono tra loro, ci si può anche abbandonare nell’immaginare visivamente le stratificazioni dell’acqua sino alle profondità marine.
L’acqua, materia senza forma propria per eccellenza, è per Calvi pittoricamente associata ad un astrattismo informale ottenuto senza segni identificativi e un disegno precostituito, ma attraverso il riversare i colori ad ampie campiture sulla tela secondo un agire gestuale non dovuto a una pulsione esclusivamente emotiva, sebbene esistente, ma consapevolmente ed espressivamente controllato nel suo farsi, nella esplicita volontà di ottenere equilibrio e armonia compositiva.
Se il gesto è il metodo espressivo, il colore, nel suo manifestarsi astrattamente informale, è il linguaggio comunicativo delle opere.
Ne esce un linguaggio allusivo che, attraverso l’uso di colori chiari, lievi e limpidi rimanda cromaticamente e simbolicamente all’acqua, ai suoi movimenti e e alla sua trasparenza.
Si può parlare di un astrattismo poetico e attrattivo, la cui suggestione si fonda su l’emotività comunicativa del rapporto tra l’espressività pittorica e l’intenzionalità simbolica.
Aurelio Porro