Nicoletta Ruiu

Nata a Cantù nel 1966, dall’età di 19 anni ha lavorato nello studio di consulenza fiscale del padre. A 24 anni si è iscritta alla facoltà di Legge presso la Statale di Milano, dove si è laureata nel 1996. La sua famiglia si è completata dapprima con l’arrivo di Michele (1994) e poi con la nascita di Jacopo Carlo Maria (2002). La sua vita sembrava essere destinata all’“ordinarietà”, fino alla perdita di Carletto, il piccolo di casa.

Da quel momento tutto si è fermato e niente è stato più come prima.

Nicoletta ha iniziato a pensare che se non avesse fatto nulla di concreto, se si fosse limitata a chiudersi nel dolore, sarebbe diventata moralmente corresponsabile delle perdite future e indirettamente avrebbe alimentato «la strage silenziosa dei ragazzi perbene». Questo libro fa parte del suo contributo alla consapevolezza sociale. Siamo tutti così presi dagli ingranaggi e dalle responsabilità della vita che rischiamo di non fermarci a “guardare” (non solo a vedere), e non avere la giusta attenzione ai particolari che potrebbero fare una fondamentale differenza.

Questo non rende dei cattivi genitori, ma mette in evidenza i nostri limiti. Talvolta serve uno strattone che ci faccia fermare e riflettere, perché i ragazzi di oggi sono molto più fragili di noi. Nicoletta ci racconta il suo dolore per darci quello “strattone” e per ricordarci che nessuno si salva da solo.