Padre Giambattista Martini
sacerdote francescano, pubblicò un importante trattato di contrappunto intitolato Esemplare, o sia Saggio fondamentale pratico di contrappunto e una Storia della musica in tre volumi, più altre opere teoriche. Per ottenere i volumi di musica che gli servivano o gli interessavano, inviava lettere ai proprietari dei libri, molto spesso proponendo uno scambio tra il testo richiesto e una sua composizione. Avviato giovanissimo alla musica dal padre violinista, apprese l’arte del violino e del violoncello; proseguì gli studi del clavicembalo, canto e contrappunto con alcuni validi maestri. Il 20 gennaio 1721 iniziò il noviziato nel monastero francescano di Lugo di Romagna e l’11 settembre 1722 prese i voti. Cominciò ad alimentare la sua fama di eccellente maestro e conoscitore di musica allorché “vinse” la disputa sorta con il dotto Redi sull’interpretazione di un misterioso canone dell’Animuccia esistente nella cantoria della santa Casa di Loreto, di cui il Redi stesso era maestro di cappella. Nel frattempo aveva ricevuto gli ordini minori e il 24 febbraio 1729 fu ordinato sacerdote. Da quel momento visse sempre in convento. Morì a Bologna il 3 agosto 1784, pronunciando le seguenti parole: «Muoio contento; so in che mani lascio il mio posto e i miei scritti». La fama di Padre Martini come studioso e teorico della musica ha finito per mettere in secondo piano le sue composizioni musicali, ma egli fu autore di numerose partiture dei più disparati generi musicali.