Proclo
Nato da famiglia benestante originaria della Licia, il padre era un avvocato che per motivi di lavoro si recava a Costantinopoli nell'allora capitale dell'Impero romano d'Oriente. Proclo studiò grammatica a Xanthos e poi retorica con Leonade, grammatica con Orione, filosofia, retorica latina, diritto romano e matematica ad Alessandria d'Egitto, per essere avviato alla professione di avvocato.
Rientrato a Costantinopoli seguì le orme del padre, consolidando per qualche tempo una buona fama come uomo di legge. Tuttavia preferì continuare ad occuparsi di filosofia, prima ritornando ad Alessandria, dove studiò filosofia aristotelica con Olimpiodoro il Vecchio e matematica con un certo Erone (non si tratta di Erone di Alessandria, vissuto con ogni probabilità prima), poi nel 431 recandosi ad Atene, il centro culturale dell'epoca. Proclo studiò con Siriano di Atene, figlio di Filosseno, che vista la sua intelligenza lo fece conoscere a Plutarco di Atene, capo dell'Accademia di Atene, fondata da Platone. Per due anni visse con Plutarco, che lo trattò come un figlio. Morto questi, la direzione dell'Accademia passò a Siriano, che divenne maestro di Proclo. Nel 437 improvvisamente Siriano morì, e Proclo gli succedette come diadoco dell'Accademia all'età di 25 anni. Proclo visse ad Atene per quasi tutta la sua vita, eccetto un anno di esilio al quale fu costretto per la sua attività politico-filosofica, mal tollerata dal partito cristiano.
Di Proclo si dice che mangiasse e bevesse assai poco, osservando il digiuno l'ultimo giorno del mese, e che la notte fosse uso vegliare in preghiera; osservava i giorni nefasti degli egiziani, celebrava i noviluni e, ogni anno, si recava a visitare le tombe degli eroi attici e dei filosofi, offrendo sacrifici espiatori per le an
Stele funeraria di Proclo
Morì il 17 aprile del 485 e venne sepolto ad Atene nei pressi del monte Licabetto, accanto a Siriano