Raphaël Bazardjian
Critico, filosofo e medico chirurgo armeno, visse in Germania (fu assistente al Policlinico di Berlino) e in Italia, dove morì in Val Brembana (Bergamo), fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento (queste le date orientative, non essendo note quelle esatte di nascita e morte). Intelletto vivace e polemico, in tedesco e in italiano compose i suoi saggi dedicati, fra gli altri, alle figure di Henrik Ibsen (Kritik über das Ibsensche Theater, Lipsia 1909), Arthur Schopenhauer (Schopenhauer der Philosoph des Optimismus, Lipsia 1909), Benedetto Croce (Benedetto Croce il falso esteta [Inversione estetica], Padova 1912). L’ormai irreperibile Federico Nietzsche il Gran Ciarlatano (Inversione intellettuale) apparve nel 1921 per la casa editrice Antonio Savoldi di Bergamo.