Voltaire
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Voltaire: (Parigi 1694-1778). Maturò un atteggiamento critico verso l’assolutismo monarchico e fu costretto all’esilio in Inghilterra (1726-29). La pubblicazione delle Lettere inglesi (1734) gli valse nuove condanne in patria. L’entusiasmo con cui intraprese la traduzione degli studi di Newton lo riavvicinò alla più alta cultura europea. Una significativa parte della corte parigina si volse in quegli anni al pensiero illuminista, orientamento che garantì a Voltaire la nomina a storiografo di Francia. La sua originalità è testimoniata dai capolavori del quindicennio 1751-65,
al termine del quale maturò il suo distacco filosofico e politico dal gruppo dell’Encyclopédie (1751-66). La sua visione antimetafisica e anticristiana, espressa nel Candido (1759), elaborato in polemica con Leibniz, maturò nel celebre Trattato sulla tolleranza (1763) e nel Dizionario filosofico (1764). La produzione storiografica di Voltaire (Secolo di Luigi XIV, 1751; Saggio sui costumi e lo spirito delle nazioni, 1756) sancì la nascita dell’autocoscienza storica moderna.