Wanda Marasco
Wanda Marasco è nata a Napoli.
Laureata in Filosofia si è poi diplomata in Regia e Recitazione all’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma.
Ha pubblicato le seguenti raccolte poetiche: Gli strumenti scordati, L’attrito agli specchi, Deus Inversus, Le fate e i detriti, Voc e Poè, Metacarne, rispettivamente con le Nuove Edizioni Vallecchi, Lacaita, Bastogi, Campanotto, A. Facchin.
I suoi testi poetici apparsi su varie riviste (da Galleria di Sciascia a Poesia di Crocetti) sono stati recensiti da Lanfranco Orsini, Maria Luisa Spaziani, Andrea Zanzotto, Elio Pecora, Dario Bellezza, Milo De Angelis, G. Barberi Squarotti, Guido Davico Bonino, M. P. Ruggiero, Giovanni Raboni, P. Valduga, A. Cortellessa, Michele Sovente e molti altri poeti e critici.
Suoi testi sono stati tradotti in inglese, spagnolo, tedesco, greco su riviste straniere.
Il suo primo romanzo L’arciere d’infanzia, ottenuta l’attenzione critica di Cesare Segre, è stato prefato da Giovanni Raboni il quale ha scritto che Wanda Marasco con questo libro “va ad occupare d’acchito un posto di singolare rilievo nel panorama letterario di questi anni”.
Ha ottenuto i seguenti riconoscimenti per la poesia e la narrativa: Premio William Blake, Premio Montale, Premio Bagutta “Opera prima”, Premio “Le quattro porte” alla carriera.
Ha messo in scena il poemetto Tre donne di Silvia Plath, la rivisitazione de L’Asino D’oro di Apuleio, Tutti quelli che cadono e Giorni Felici di Samuel Beckett, Quei fantasmi del presepe (rivisitazione del teatro di Eduardo), e i suoi testi Homunculus e La Tragedia banale.
In teatro ha lavorato con Ruggero Iacobbi, Luca Ronconi, Aldo Trionfo, Lorenzo Salveti, Marisa Fabbri, Renato Carpentieri.
Nei ruoli di regista, autrice e attrice ha partecipato ai seguenti Festivals: Festival Dei Due Mondi di Spoleto, Festival delle Ville Vesuviane, Rassegna Estiva Giardini di Naxos.
Gli anni accademici coincisero con la pubblicazione sulla Rivista di Drammaturgia Italiana di articoli e saggi tra i quali: Le stanze del Poliziano, La filosofia del giardino, l’Amleto di Carmelo Bene.
Ha lavorato con il Teatro Universitario, mettendo in scena al Palazzo Corigliano di Napoli suoi testi liberamente ispirati alla commedia scespiriana e alla mitologia.
Numerose le letture pubbliche e radiofoniche tra Roma, Napoli, Milano, Firenze, Mantova, Grosseto, Messina, Bologna.