Firenze 21/11/13: Salvatore Martino
il 21.11.2013
inserito il 02.11.2013
Casa di Dante Via Santa Margherita, 1 Firenze
incontro con Salvatore Martino. Autore di LA METAMORFOSI DEL BUIO. Introduce GIUSEPPE BALDASSARRE. Intervengono GIUSEPPE PANELLA, LEANDRO PIANTINI
Società delle Belle Arti - Circolo degli Artisti - “Casa di Dante” –
Via Santa Margherita, 1 Firenze –Tel. 055 218402 – www.circoloartisticasadante.com
PIANETA POESIA
Giovedì 21 novembre 2013 alle ore 17,00
incontro con
Salvatore Martino
Autore di
LA METAMORFOSI DEL BUIO
Editore La Vita Felice, Milano 2012
Introduce GIUSEPPE BALDASSARRE
Intervengono
GIUSEPPE PANELLA, LEANDRO PIANTINI
L’autore
Salvatore Martino è nato a Cammarata, nel cuore più segreto della Sicilia, il 16 gennaio del 1940. Attore e regista, vive in campagna nei pressi di Roma.
Ha pubblicato: Attraverso l’Assiria (1969) , La fondazione di Ninive (1977), Commemorazione dei vivi (1979), Avanzare di ritorno (1984), La tredicesima fatica (1987), Il guardiano dei cobra(1992),
Le città possedute dalla luna (1998), Libro della cancellazione (2004), Nella prigione azzurra del sonetto (2009), La metamorfosi del buio (2012) .
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti: i premi Ragusa, Pisa, Città di Arsita, Gaetano Salveti, Città di Adelfia, il premio della Giuria al Città di Penne e all’Alfonso Gatto, i premi Montale e Sikania per la poesia inedita. Nel 1980 gli à stato conferito il Davide di Michelangelo , nel 2000 il premio internazionale Ultimo Novecento- Pisa nel Mondo per la sezione Teatro e Poesia, nel 2005 il Premio della Presidenza del Consiglio.
È direttore editoriale della rivista di Turismo e Cultura Belmondo. Dal 2002 al 2010 con la direzione di Sergio Campailla e insieme a Fabio Pierangeli ha tenuto un laboratorio di scrittura creativa poetica presso l’Università Roma Tre, e nel 2008 un Master presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
L’opera
La metamorfosi del buio' è un labirinto univiario (unicursale), un tracciato districabile di testi che rinviano a un centro, a un nascosto gheriglio di significati, di fronte al quale chi crede di essere ormai giunto alla fine del cammino, si trova catapultato in un nuovo inizio.[...] scava l'inferno interiore, la più remota origine dell'essere, l'atra abissalità, con il ritmo insistente dei suoi versi, con il pieno della sua ruvida musicalità, con la sua abilità di saper tessere insieme saperi diversi (il mito e la postmodernità), codici differenti (gergo scientifico e letterarietà), secondo una visione plurima e borgesianamente unitaria dell'enciclopedia fattuale e cosale.[...] Da buon marinaio di terra dolce, Salvatore Martino getta le sue àncore nell'eternità, avendo sperimentato nella voluttà dei corpi tutte le modalità del vero, avendo trafitto il tempo da parte a parte, un attimo prima che tutto sparisca nella torbiera dell'antimateria.[...] Si noti con quanta sagacia Salvatore Martino curi l'architettura dei suoi scritti che risulta magra, altissima, vestita di nero, tirata all'indietro verso le regioni color antracite dell'inconscio; in sostanza un edificio maieutico, ironico e sdegnoso, eterodosso, con al centro un pozzo artesiano, dal quale la corda filologica strattona e riporta in superficie il continente sommerso del destino individuale e collettivo.[...]" (Donato di Stasi)
Alcune poesie
21 maggio del 2006
Tutto il giorno ho cercato la tua anima
nelle stelle e gli uccelli
nel giallo-ocra delle pietre
nei fiori di ciliegio
che macchiano di bianco
il nord sopra la casa
ma non parla
non chiama
non scuote
la fiaccola della mia memoria
non corrode la mano che t’insegue
non si confonde col mio fiato
È una muta risposta
A una domanda muta
Esamino la luce del tuo corpo
che trascende i muri
si perde negli specchi
è una fiamma corrosa
un incidente forse mai accaduto
il sorprendente insulto del nulla
Posso invano
Sperare
Di chiedere alla polvere?
Notturno dell’inquietudine
Questa sera
che l’abbandono corrisponde al tempo
si consultano i segni di un cammino
bruciato tra sospetti e finzione
questa sera
disceso al ventre dell’inutile
nel giogo effimero della rinuncia
in questo sogno di nonesistenza
un’ambigua follia
affascina il giardino
intonano gli uccelli
un mistico richiamo
le creature del giorno
hanno ceduto al soffio della notte
agli artigli dell’oscurità
Perché non divulgare le tenebre
e cancellare dalla mente il sole?
………………………… e la vita?
La maschera e gli specchi
Sei salito alla mèta del tuo divenire
davanti allo specchio
che lacera ogni tua parola
Cerca allora nel labirinto
che disorienta i tuoi passi
la maschera appoggiata sopra il letto
che aspetta il suo mattino da indossare
Forse riconoscendo quel giardino
dove le rose fioriscono d’inverno
e gli uccelli si attardano a scovare
briciole dimenticate di una festa
incontrerai le voci che hanno sillabato
l’incastro del tuo nome
Era un crepuscolo d’inverno
ignaro di promesse e tradimenti
Le praterie e la rosa l’effimero e l’eterno
Scacciata dal corpo l’ossessione
di indagare l’abisso
trafugato lo sguardo
dall’amore e dal sesso
accettare il ritorno nella terra
e la rosa allevata sulla fronte
disperda il suo viaggio
di petali alle labbra
Così potrai cantare il tuo delirio
incontro alla sola prateria
dove l’erba si fonde alla risacca
l’effimero all’eterno
in una geometria perfetta
di concavo e convesso
Lo sguardo dilatato
verso l’inconoscibile
sconfiggerà la trama del futuro
quel muro che imprigiona la paura
e con dolcezza affronteremo il buio
I sentieri del giardino oscuro
Il giardino sommerso dalla viole
tradisce una speranza
in questi anni di gioiose avventure
Sediamoci al tramonto
in questa profonda solitudine
e il sacro vomitare del silenzio
avrà coniugato il nome
vanamente inseguito
in tutti questi mesi di abbandono
Potrai così riconoscere
la voce che scandisce
lettere e suono
e immaginare un tempo
che possa coincidere
l’inganno con la luce
![]() La metamorfosi del buio
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autori: | Salvatore Martino |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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