
Carissimi lettori,
è con grande piacere che oggi vi accompagnerò in un viaggio nell’attuale realtà italiana e dentro ognuno di noi. Sunset Ramadan è quel libro che non ti aspetti, quello che ti entra dentro le vene e ti fa riflettere sulla società moderna e contemporanea nella quale tutti noi viviamo. È quel libro che ti fa mettere in discussione tutte le certezze, quello che ti fa capire che le situazioni incredibili possono succedere a tutti. Mettetevi comodi e godetevi il viaggio, vedrete che non ve ne pentirete.


Sunset ramadan
David Marsili
Editore: GM.libri
Collana: NarraLibri
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 27 giugno 2019
Pagine: 127 p., Brossura
EAN: 9788855280013
Recensione a cura di Manuela Morana

Sunset cafè, poco prima del tramonto. Ai tavoli, una bella donna che legge Camus, un gruppetto di giovani con i loro aperitivi, quattro anziani giocatori di carte, un tormentato professore, un gruppo di arabi dall’aspetto losco. A tenerli tutti d’occhio lo sguardo attento del poliziotto Roi Falco e della sua Bren Ten fuori ordinanza. Un racconto teso, una spirale che converge verso un tramonto spietato, le storie dei personaggi seduti a quei tavoli e le “sindromi nere” che li hanno portati lì. Una storia che è noir, pulp, divertimento “di genere”, ma al tempo stesso una riflessione su razzismo, terrorismo, ossessioni, difficoltà a essere e appartenere. Sullo sfondo di una luce che, virando verso il rosso, ci fa apparire le cose meno definite di quanto inizialmente sembravano, minando la nostra illusione di attenzione, cancellando a poco a poco ogni certezza.

La nostra è una storia fatta di tante contraddizioni e pregiudizi, fatta di integrazione e multiculturalità che però a volte sono solo apparenti. Le vicende di questo romanzo coinvolgono molti personaggi e quasi tutto si svolge e ruota intorno a un bar, il Sunset cafè.
In questo breve romanzo sono presenti una moltitudine di personaggi, ognuno di loro ha la propria vita, la propria storia, lotta con i propri demoni interiori e il lettore viene guidato capitolo dopo capitolo nelle menti di questi protagonisti.
L’autore, con sapiente maestria, è riuscito a scandagliare l’animo umano e a raccontarci quello che ognuno dei nostri protagonisti prova. È un romanzo di emozioni, di fatti, di storie ma è soprattutto un romanzo che ci racconta come le cose possono essere diverse da quelle che sembrano.
Il primo personaggio che incontriamo è Roi Falco, un poliziotto, che con il suo sguardo panottico ci illustra nei minimi dettagli la scena che gli si presenta davanti.
Roi ci racconta, quasi descrivendo una fotografia, cosa sta succedendo al Sunset cafè: sulla sinistra c’è un gruppo formato da tre millennials, due ragazzi e una ragazza, che, con l’aria di chi ha passato la notte in bianco, stanno bevendo dei cocktail, sembrano preoccupati ma Roi non gli dà molto peso;
poco più in là, in un altro tavolo, troviamo un gruppetto di anziani signori che giocano a carte e bevono vino bianco, uno di loro sembra particolarmente nervoso e per niente in vena di stare agli scherzi;
in un angolo c’è una bella donna di circa trentacinque anni, bionda e con un vestitino corto che scatena l’immaginazione del nostro poliziotto, la donna sulla borsa ha una scritta cucita a mano che ne svela il nome, Emily, sta mangiando un gelato mentre è persa nei suoi pensieri;
infine a destra c’è un gruppetto formato da quattro arabi che si limitano a bere acqua visto che sono in pieno ramadan e che il sole non è ancora tramontato.
Roi è lì proprio per tenere d’occhio i quattro stranieri, è abbastanza sicuro di aver visto uno di loro passare una sacca molto pensante e sospetta a un altro arabo che guidava una Ford Fiesta, mentre altri due li ha inseguiti quella stessa mattina tra i vicoli del centro di Livorno perdendoli, purtroppo, di vista.
Dopo un po’ nel bar arriva il professore, l’ultimo dei nostri protagonisti.
Un bell’uomo, sui cinquanta, pantaloni scuri e sandali chiusi, una camicia grigia, né elegante né casual, un modo di vestire che (Roi) attribuirebbe a un insegnante. Un professore di liceo, forse di fisica, o di matematica. Ha lo sguardo stralunato, perso in chissà quale teorema o teoria, gli occhi guizzano qua e là, ma è come se non vedesse nulla. Si siede ad un tavolo senza sceglierlo, si porta le mani alle tempie e appoggia i gomiti sul tavolo. Resta lì, pietrificato, senza ordinare niente.
Il libro è interamente basato su una serie di flashback che ci riportano indietro nelle ore precedenti a quelle che vedono i nostri protagonisti inconsapevolmente e casualmente riuniti nello stesso bar.
Emily, è uno dei miei personaggi preferiti, uno dei pochi scevri da colpe e immune a qualsiasi forma di razzismo e discriminazione. Ha un marito inqualificabile e ottuso che l’ha fatta soffrire moltissimo a causa delle sue scelte insensate.
La giovane donna, quella stessa mattina, ha visto una copia del libro “Lo straniero” di Albert Camus su una bancarella e quando si è avvicinata per pagarla si è sentita rispondere dal venditore ambulante qualcosa di strano e inaspettato.
«Non devi pagare niente. Il libro è tuo, è sempre stato tuo. Prendi anche questo segnalibro. Però fai attenzione, ogni libro è una scelta, e non si sa dove porta. Proprio come la pistola di Mersault.»
Sorpresa, Emily non aveva saputo dire nulla. Si era morsa il labro inferiore e poi aveva mormorato un grazie confuso, aveva preso quel segnalibro strano, metallico e intarsiato, l’aveva infilato in borsa con il libro e poi aveva salutato l’uomo con un cenno della mano. Ma lui si era già messo a sedere ed era tornato ai suoi pensieri.
Grazie a questi salti temporali veniamo a conoscenza delle motivazioni che spingono i nostri personaggi a essere, per motivi differenti, tutti in uno strano stato di agitazione derivante in alcuni casi dalla rabbia e in altri dalla preoccupazione.
C’è chi è arrabbiato per i continui litigi con il partner, chi perché ha scoperto un doloroso tradimento, chi invece è pieno di rimorsi per le scelte sconsiderate e sbagliate che hanno portato a creare delle situazioni davvero pericolose.
Tutti hanno qualcosa da nascondere e nessuno è davvero quello che sembra essere.
Il gruppo di arabi, che Roi pensa essere possibili terroristi, si è invece riunito per proteggere Mohammed, fratello di uno dei ragazzi presenti al bar, proprio da quegli estremisti che Roi vuole combattere.
Mohammed infatti è solo un giovane sciocco che si è lasciato convincere e coinvolgere da una donna, Raja, ad entrare a far parte dell’Isis salvo poi capire il suo errore e pentirsi appena in tempo.
Solo che l’Isis non perdona e i quattro ragazzi, parlando in arabo tra di loro per non farsi capire dagli altri avventori, stanno facendo di tutto per ideare il piano perfetto per salvare il loro amico.
«Avete capito tutto? Stasera arrivano quelli dell’Isis. Vogliono Mohammed, e lo faranno fuori. Ha rifiutato di farsi saltare in aria in Francia e poi hanno perso le sue tracce. Mohammed ha disertato, e gli uomini del califfo non lo possono permettere. Non chiedetemi come so queste cose. C’è un giro di spionaggio e controspionaggio che non potete immaginare. Ma noi sappiamo cosa fare. Allah è grande e non permetterebbe mai questa deriva della jihad. Per questo dobbiamo proteggere Mohammed. E lo faremo stasera.»
Tra fraintendimenti, sbagli, giochi di luce e pregiudizi si arriva al tramonto a un epilogo incredibile.
Tra le pagine di questo libro si snoda davvero una storia che vi lascerà senza fiato. Un romanzo frutto di una penna graffiante e sincera che mette a nudo tutte le nostre paure nascoste e che ci fa rendere conto del fatto che a volte l’uomo, anche quello più insospettabile, è davvero capace di far uscire fuori il peggio di sé.


David Marsili è nato a Livorno nel 1973. È laureato in biologia. Le sue passioni sono la musica e la letteratura. Suona la chitarra e scrive canzoni da anni. Ha già pubblicato tre romanzi e molti racconti.