Newsletter 2 - Un buon libro non ha mai fretta

Leggere, scrivere, recensire

"L’arte dello scrivere è un’arte difficile". L’affermazione della romanziera Virginia Woolf si legge nella raccolta Leggere, scrivere, recensire, quattro saggi composti in periodi diversi, ma con un unico intento: comunicare a tutti il piacere della lettura che, per la scrittrice, significa compiere l’esperienza dell’abbandono a ciò che l’autore racconta, l’esperienza della riflessione sui contenuti, e, da ultimo, l’esercizio della critica che diventa recensione. Virginia Woolf è stata una raffinata e squisita autrice di recensioni che comparivano sulle più prestigiose riviste letterarie. I suoi giudizi hanno influenzato l’evoluzione del romanzo femminile. La Woolf, poi, inventò un nuovo modo di fare critica letteraria, accostando la qualità della scrittura a dettagli biografici reali o immaginari suggeriti dalla sua personale esperienza. Il libro oltre a fare conoscere l’autrice porta il lettore nel mondo della creatività. Leggere, scrivere, recensire (con testo inglese a fronte) è stato curato da Franco Venturi con una nota conclusiva dello scrittore ed editore Leonard Woolf, marito di Virginia.

Sulla lettura e sui libri

Perché leggiamo e perché continuare a farlo? Ognuno può dare la propria risposta e la raccolta delle molteplici esperienze mostrerebbe quanto in profondità agisce il libro e quanto arricchisce. Qualsiasi libro si sedimenta nell'animo, nei comportamenti, nella complessità dei pensieri fino a diventare una preziosa compagnia con una parola, un titolo, un'immagine. Sulla lettura e sui libri è un piccolo quanto prezioso libro del filosofo Arthur Schopenhauer, di cui La Vita Felice ha pubblicato diversi titoli. Da pensatore corrosivo e polemico, quale è stato, Schopenhauer in queste pagine avverte il lettore a non cadere nelle insidie della lettura. Si, proprio insidie. "Quando leggiamo - scrive - qualcun altro pensa per noi: noi ripetiamo solamente il processo mentale. Quando si legge ci è sottratta la maggior parte dell'attività del pensare. Durante la lettura la nostra testa è proprio un'area di pensieri sconosciuti. Ma se togliamo questi pensieri, cosa rimane?"
Ecco la provocazione. A noi la risposta. Misurarsi con il filosofo migliorerà sicuramente il nostro rapporto con il libro.

Lettere dal mio gatto

Il gatto è un mondo. Conoscerlo è un’avventura. Lo si può incominciare a capire leggendo Lettere dal mio gatto della poetessa e scrittrice americana Helen HuntJackson (1830-1885). Micina, una gattina dal pelo grigio scuro striato di bianco,prende la penna e si mette a raccontare quello che avviene in casa mentre la sua padroncina si allontana in carrozza per un periodo di vacanza. Il libro, dal tono autobiografico, stampato per la prima volta nel 1879 a Boston, è un gradevole divertimento dentro gli umori, le abitudini e i sentimenti umani descritti da chi li osserva in maniera distaccata. Helen Hant, in una appassionata quanto divertente introduzione, racconta il suo amore per i gatti cogliendone aspetti nascosti e segreti. La lettura delle Lettere diverte sicuramente chi possiede un "animo felino" ma avvicina anche i sospettosi alla psicologia del gatto fino a pensare di prenderne uno come compagnia.