Plutarco su QuiLibri 15 - articolo di P. Barbieri
![]() Se l’anziano possa far politica
|
|
autori: | Plutarco |
formato: | Libro |
prezzo: | |
vai alla scheda » |
Plutarco: una buona lettura per i “rottamatori” e per la classe dirigente (P. Barbieri) - QuiLibri n 15
Ripubblicato il saggio Se l’anziano possa far politica. Una lunga riflessione sul ruolo degli anziani e sulla necessità di un loro impegno. Il bene comune e la patria. Un inevitabile paragone con la gerontocrazia italiana e le pretese di alcuni giovani politici. Scrive Plutarco: «Darsi alla politica è sostanzialmente non dissimile dal filosofare [...] Socrate non si curava certo di disporre degli scranni per gli allievi o montare in cattedra [...] Così egli per primo fu in grado di dimostrare che la vita, per tutta la sua durata, alberga la filosofia in tutte le sue declinazioni, in ogni tempo, e quindi, in sintesi, in ogni sua manifestazione».
La volgarità che caratterizza i nostri tempi non poteva non invadere anche il mondo della politica e contaminare in negativo il linguaggio. Per cui un giovane sindaco rampante come Matteo Renzi, intenzionato non solo a scalare le posizioni all’interno del suo partito ma anche a candidarsi presidente del consiglio, ha scelto di denominare il suo gruppo di fedelissimi “I rottamatori”, cioè coloro che vogliono “rottamare” ovvero sostituire la vecchia classe dirigente.
Prodi, D’Alema, Veltroni, Marini – è la tesi del sindaco fiorentino – devono farsi da parte perché il Pd ha bisogno di una ripartenza dopo il loro fallimento. Hanno davvero fallito? È giusto ricordare che grazie a loro, per la prima volta, la sinistra ha governato il paese e due ex appartenenti al Pci, Giorgio Napolitano e Massimo D’Alema, hanno ricoperto le più alte cariche dello Stato: Presidente della Repubblica e del Consiglio dei ministri. È legittimo dare un giudizio negativo all’azione politica del vecchio gruppo dirigente ma è il verbo “rottamare” che dà la dimensione di un dibattito veramente basso: si rottamano le cose, non le persone e tantomeno le idee. È un problema di linguaggio che se è povero indica una mancanza di pensiero.
Lo scontro tra generazioni c’è sempre stato a tutti i livelli, anche in politica: da una parte i giovani ansiosi di essere protagonisti e dall’altra la classe dirigente non disposta a cedere il potere e non sempre in grado di essere esempio di moralità e di saggezza. A questo proposito appare particolarmente significativo il ritorno in libreria del saggio di Plutarco Se l’anziano possa far politica tratto dai Moralia nel quale sostiene che i vecchi devono impegnarsi non per se stessi ma per il bene della comunità, per garantire la continuità della tradizione e per svolgere una testimonianza istruttiva nei confronti dei giovani. «Il mondo di Plutarco, nel suo arcaico comunitarismo – ha scritto Morris L. Ghezzi nella bella prefazione al libro – sottomette completamente il singolo individuo umano alla società e allo Stato in un modello valoriale statico e istituzionale totalitario, sostenuto, senza conflittualità, da una volontà collettiva presupposta e non verificata, che sostanzialmente tende a coincidere con la saggezza della tradizione, di ciò che è sempre stato e sempre si è fatto.»
[continua la lettura sulla rivista cartacea] – Leggi il SOMMARIO