A. Lillo su Incroci per Annamaria Ferramosca
![]() Ciclica
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autori: | Annamaria Ferramosca |
formato: | Libro |
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http://incrocionline.wordpress.com/2014/12/07/freschi-di-stampa-a-cura-di-antonio-lillo-2/#more-2217
Annamaria Ferramosca, CICLICA, La vita felice, Milano 2014
È la stessa autrice a fornirci la traccia, o meglio il sentimento che guida questa sua raccolta tanto matura nella costruzione del verso quanto stratificata nei suoi significati, al punto da farsi talvolta – e forse suo malgrado – poesia astratta, pur volendo rimanere, almeno in radice, strettamente legata a motivi concreti, reali. Questo scrive in nota la Ferramosca: «Queste poesie nascono con l’impronta chiara di una insofferenza che chiede d’essere placata, una necessità lancinante di catturare, diradando ogni nebbia che disorienta, anche minimi brandelli di senso della nostra vita dell’oggi». Gli esiti di questa ricerca, almeno sul piano formale, sono altissimi: una scrittura colta, densa e magmatica, muscolare e fortemente ritmica, capace di generare versi di indubbio fascino e potenza espressiva: «mi manca la lingua mi manca/ quella timidezza di vocali aperte/ di zeta dolce nel grazie/ un incurvarsi della voce in gola/ come a piegarla fossero le pietre/ salentine del ricordo o forse/ una malinconia residua della nascita/ ingorgo che resiste/ allo sperpero del vivere». Di contro, è talmente carico il flusso di idee-parola che si tende, invece, a perdere la nitidezza a cui l’autrice dichiara di ambire, con esiti che piuttosto richiamano l’evocativo sperimentalismo linguistico di certa scuola neo-orfica di fine ‘900 (alla De Angelis, per intendersi). Di particolare interesse la prima sezione, Techne, tutta virata sul rapporto fra scrittura e linguaggio informatico, ma senza gli imbarazzi che spesso si riscontrano nella nostra poesia quando affronta codici lontani dalla tradizione: «per chi ancora resistere durare ancora/ di dura fine/ fine hard disk».