A. Mori su Favaron
![]() Ieri cofà ancuò (Nostos par passadoman)
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autori: | Renzo Favaron |
formato: | Libro |
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Il tempo lo si attraversa nella vita e nell’esperienza per giungere ad una restituzione ed è un tempo che fa morire ma è pure lo stesso che configura quel poco che siamo.
Renzo è uomo asciutto. Poche parole profonde fra una sigaretta rollata e l’altra. Lo incontro in giro sempre volentieri ,quando capita, a mangiare ed a bere insieme. Da subito mi è apparsa, anche nella sua immagine corporea, l’intensità del suo scavo interiore, il quale non perde mai di vista gli umori, le tonalità, i paesaggi della sua solitudine contemplativa concentrata sulla consapevolezza che vi è sempre qualcosa da imparare dalla memoria.
Ieri cofà ancuò si legge come il pensiero cupo tra cose lievi... che è poi uno dei tratti distintivi della sua poesia che si destreggia fra la fatica di vivere restando coerente con quello che è familiare e sempre in atto ed il divenire ignoto del tempo verso sè stessi e le cose. Nel mezzo di queste polarità troviamo l’ambivalenza del paesaggio naturale che può essere per il poeta anche un muro nevoso d’estate.
Da qui vieni,da questo buco nero/ che non è altro da te.
Quando la cancellazione si mostra nelle figurazioni verbali Renzo Favaron cerca contemporaneamente una via, avanti e indietro nel tempo, con sè stesso come compagno.
L’esistenza, nei suoi minimi termini, raggiunge la semplice registrazione del gesto d’accadimento:
Ci si siede un poco,/ si fa qualche passo,/ si guarda fuori dalla finestra
Eppure nel sentire che tutto tace, le voci dicono ancora Quello che non ha il coraggio di chiamare... Il ricordo si accosta. Renzo Favaron parte e ritorna anche quando la luce comincia a mancare dalla finestra.
Indietro si torna sempre soli. Questa è la sua resistenza umana per passare oltre, anche quando l’orizzonte ha fatto il suo giro del mondo e viene a coincidere con quello della propria stanza.
Il libro si conclude con due testi che simbolicamente conchiudono il vicino ed il lontano, nello spazio del tempo che continua a ruotare sul proprio asse anche quando inizia la frammentazione della modernità e molto prima della fluidità e vaporizzazione del XXI secolo: ieri cofà ancuò e millenovecentocinquantotto sono origine del poeta e nascita dell’uomo Renzo Favaron e questo libro testimonia in versi le direzioni del suo universo offerto per la condivisione.
Salute, dunque, Al bicer lasel vot.
Dopo il Vespaiolo troveremo sicuramente altri vini nei fermenti di poesia.
Settembre 2012 Alberto Mori