Alda Merini - Ipotenusa d'amore
![]() Ipotenusa d'amore
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autori: | Alda Merini |
formato: | Libro |
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Il 1992 è l'anno della nascita de La Vita Felice, che si affaccia sul mercato con la raccolta di poesie di Alda Merini "Ipotenusa d'amore", giunta oggi all'undicesima ristampa.
Riportiamo un estratto della nota introduttiva di Simone Bandirali, che ovviamente risale al 1992.
La vita tormentata di Alda Merini e stata attraversata, anzi, segnata, da personaggi illustri: tra tutti Giorgio Manganelli, Salvatore Quasimodo, David Maria Turoldo, Maria Corti, ma anche Giacinto Spagnoletti, che per primo pubblico le sue poesie, e Pier Paolo Pasolini, che gia nel ’54 su ≪Paragone≫ accostava il suo nome a quello di Campana o Rilke.
Nonostante ciò, e nonostante la straordinaria qualità e bellezza dei suoi testi poetici, il nome di Alda Merini e rimasto praticamente e ingiustamente sconosciuto al grosso pubblico…
Recentemente, però, la pubblicazione e il grande successo di critica e di pubblico della raccoltadi poesie Vuoto d’amore (Einaudi 1991, con la concisa e illuminante introduzione di Maria Corti) pare indicare una significativa inversione di questo stato di cose e rendere giustizia ad Alda Merini: ciò appare tanto più importante non solo per la consacrazione ufficiale in se stessa, pure dovuta, ma per il valido, utile allargamento della fruizione e dell’apprezzamento della sua poesia.
E oltremodo difficile tentare un inquadramento o comunque una definizione compiuta e soddisfacente della poesia di Alda Merini, perché di essa molto si può affermare e molto ancor più negare […]
Alda Merini non scrive o non scrive più le sue poesie, ma le fa sgorgare di getto, recitandole con voce sommessa, creature fluide e armoniose che non abbisognano di correzioni, di aggiunte, di pentimenti, di lima.
La pagina scritta, pur di grande bellezza, non rende certo le emozioni suscitate nell’interlocutore fortunato, attonito di fronte al mistero della poesia e del suo repentino manifestarsi.
Simone Bandirali
ANIMA ANIMA RICORDA LUI
Anima anima ricorda lui,
il mio clavicembalo d’oro,
ricorda come suonava le dolci orchestre
delle passate avventure.
Anima anima ricorda lui,
pietra di paragone preferita,
avida felce tranquilla
rinascente dalle ceneri pura;
ricorda le piume del suo passo,
il suo sandalo pieno di rumore,
ricorda quella comunione di baci,
ricorda il calice di Orfeo.
A UN AMORE GIOVANE
Quando galoppavo nuda sul mio amore
che aveva sella d’oro e confini di monumento,
quando io vidi Roma dal grandissimo cuore,
quando morsi la mela del peccato,
quando mi feci baciare le ciglia
allora, allora mi meravigliai
che il mondo fosse gonfio di paura
e così il clavicembalo del mondo
mi morì tra le mani e fu fuscello:
eppure lui che mi volava via
da ogni sconfinamento di coraggio
era solo un ragazzo innamorato.
PER UN AMORE PERDUTO
Donna che abbracci questo grande amore,
lo sai che muoio grossa di dolore,
donna, abbine cura dolcemente,
sapessi come è bello lui fremente,
egli guida l’amor tra le braccia:
è saporoso come la vinaccia,
donna guardalo bene dentro gli occhi,
io non lo toccai non ho baiocchi,
non potei prezzolarlo e dargli senso
in questa vita che non ha dissenso,
donna guardagli i riccioli profondi:
sono angelici, tanti e sono biondi,
donna adorata, poi che ami lui,
sapessi cosa sono e cosa fui.