Anteprima poesia: TEMPI D'EUROPA antologia poetica internazionale
![]() Tempi d'Europa
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formato: | Libro |
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a cura di Lino Angiuli e Milica Marinković; prefazione di Amedeo Anelli. Testi in lingua originale a fronte.
In uscita per fine ottobre
Poesia europea per una comunità plurima, armonica e dialogante. 28 Paesi, 42 presenze poetiche con uguale dignità e vitalità di lingue e dialetti. Presentazione ufficiale durante la Fiera dell’editoria di Roma “PiùLibriPiùLiberi” 5-8 dicembre (data e ora da definirsi).
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Estratto dalla prefazione di Amedeo Anelli
Gli intrecci, i prestiti, i conflitti, le tradizioni, i travasi, la qualità millenaria di alcune letterature, anche di piccole consistenze numeriche, il dialogismo, i continui passaggi di testimone, i bisogni di una tradizione rispetto ad un’altra, non rendono più possibile il sostare monologicamente in ambito linguistico nazionale, sia ricostruttivamente nella storiografia sia creativamente.
In una correlazione stretta fra geografia e storia, fra temporalità e spazialità, fra corporeità complesse, modi di gestire gli “orizzonti”, i tempi e gli spazi, anche creativi, le culture si aprono ad un sentimento complesso dell’intersecarsi temporale delle tradizioni, che riguardano sempre più il senso del presente e la costruzione del futuro.
Di qui i condivisibili auspici di molti e anche dei curatori per la formazione di un’Europa dei popoli, delle culture e delle idee, in cui la diversità rappresenti un valore, un auspicio di senso ulteriore, un’apertura significativa, nella costruzione di un senso di comunità plurima, armonica e dialogante, rispettosa delle diversità, avendo ben presente che ogni prassi istituisce una propria controprassi e che «rendere la luce» può comportare «una cupa metà d’ombra».
Poesie dunque, nel quadro delle stagioni, anche qui, un intreccio di natura e cultura, di natura naturata prima e seconda, di una natura totalmente assorbita nel sociale sin nel paesaggio e di umanità che si plasma anche distruttivamente nei grandi sostrati materiali e naturali, nei gradi dell’essere, del vivere, del comprendere e del sapere.
L’antologia, dove peraltrotroviamo anche la uguale dignità e vitalità di lingue e dialetti, si muove in un auspicio di rinnovata percezione delle cose e delle comunità, in una visione di “bene comune”, che, come l’acqua, ci potrebbe dissetare nella prospettiva di un’umanità più piena, prossima e plurale.
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Estratto dall'introduzione di Curatori
L’Europa può e deve essere, invece, il risultato delle enormi ricchezze che anche la poesia, come attività creativa tra le più importanti e impegnative, ha contribuito ad accumulare attraverso scambi ricerche prestiti incroci, da tempo e costantemente intercorsi tra autori mentalità esperienze scritture libri.
In altre parole, affinché la giovane Comunità europea possa prendere il largo non solo in termini burocratici, è necessario che in più riprese e con diversi strumenti si insista nell’affermare che non basta un’unità politica, una moneta unica, una legislazione condivisa per fare del vecchio Continente una nuova risorsa per l’umanità, convinti come siamo che, senza tenere nella stiva quel patrimonio che in una parola chiamiamo arte o cultura o letteratura o poesia, la nave avrebbe ben poca navigazione davanti a sé.
Allora, insieme con La Vita Felice, abbiamo pensato che non è inutile offrire un altro contributo al rinforzo del seguente, semplice teorema: più poesia più Europa, se per poesia si intende la prassi del probabile, la sete di alterità, il bisogno di uscire da logori schemi e non solo quel genere letterario che la scuola, soprattutto negli ultimi tempi abbagliati da tecnicismi e formalismi, ci ha insegnato a radiografare catalogare schedare... accantonare. E i poeti? I poeti non sono solo degli osannatori del proprio ombelico, ma anche persone che hanno sfidato la vita (non poche volte la morte), per permettere al “battello ebbro” della poesia di attraccare all’utopia.
Da ventotto Paesi ufficialmente europei abbiamo potuto estrarre ben quarantadue presenze.Il nostro intento è quello – pasoliniano, se vogliamo – di mostrare come ogni lingua, anche la meno diffusa, sia comunque lingua della poesia; come dire che, a cospetto della poesia, tutte le lingue hanno pari dignità, sia quelle che sanno fare la voce grossa sia quelle nascoste nelle pieghe della storia e della geografia. Se mai, proprio grazie alle enormi potenzialità della poesia, a cominciare dalle dolorose ferite della storia e della geografia, anche quelle accumulate lungo il «secolo breve» possono essere in qualche modo stemperate e metabolizzate. Del resto, se una lingua sa parlare di vita morte fatica amore, ha pieno titolo a dirsi anche letterariamente, così come ha facoltà di costruire ponti e convivenze con le consorelle, vicine o lontane che siano dal punto di vista glottologico, attraversate da intenti comunitari.
In questa ottica, la convivenza che noi proponiamo assume valore altamente simbolico grazie al concerto di alfabeti grafemi stilemi convocati e grazie alla collocazione condominiale di firme importanti accanto a nomi poco conosciuti, qualcuno dei quali mai tradotti prima in italiano.
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POETI e LINGUE
Ingeborg Bachmann: austriaca
Vizma Belševica: lettone
Ana Blandiana: romena
Inger Christensen: danese
Roberta Dapunt: ladina
Carlos de Oliveira: portoghese
Blaga Dimitrova: bulgara
Germain Droogenbroodt: fiamminga
Anjela Duval: bretone
Miguel Anxo Fernán-Vello: gallega
Oliver Friggieri: maltese
Federico Garcìa Lorca: castigliana
Patrizia Gattaceca: corsa
Michael Hamburger: inglese (Regno Unito)
Dorta Jagić: croata
Francis Jammes: francese
Doris Kareva: estone
Sarah Kirsch: tedesca
Dezső Kosztolányi: ungherese
Ilsa Langanke: frisone
Xabier Lete: euskera
Vicenç Llorca: catalana
Maurice Maeterlinck: francese (Belgio)
Niki Marangoù: greca (Cipro)
Czesław Miłosz: polacca
Frédéric Mistral: provenzale
Eugenio Montale: italiana
Nuala Ní Dhomhnaill: gaelica (Irlanda)
Jean Portante: francese (Lussemburgo)
Birutė Pūkelevičiūtė: lituana
Margherita Rimi: siciliana
Max Rouquette: occitanica
Miltos Sachturis: greca
Jaroslav Seifert: ceca
Henri Simon: vallone
Carla Spinella: grecanica
Ján Stacho: slovacca
Birgitta Trotzig: svedese
Willem van Toorn: neerlandese
Johanna Venho: finnica
Ciril Zlobec: slovena
William Butler Yeats: inglese (Irlanda)
I curatori:
Lino Angiuli è nato (1946), vive e scrive in Terra di Bari, dove ha diretto un Centro regionale di Servizi educativi e culturali. Si occupa da decenni di poesia e di altre scritture, pubblicando numerosi libri. Ha fondato e diretto alcune riviste letterarie, tra cui «incroci», attualmente attiva.
Milica Marinković è nata in Serbia (1987) e vive a Monopoli (Ba), dove ha sposato un musicista italiano. Dopo aver compiuto studi linguistici e filologici a Belgrado, segue un Dottorato di ricerca in Francesistica presso l’Università degli Studi di Bari. Traduce in/da diverse lingue.
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In copertina: Gianfranco De Palos, Altro di sé dalla serie «Catrame», cm 100x100 – Legno MDF + legno multistrato, 2013.