Concorso Poesia Città di Acqui Terme: finalisti Anna Elisa De Gregorio e Francesca Rotondo
Finalisti IX Concorso Internazionale di Poesia "Città di Acqui Terme":
"A voce nuda" di Francesca Rotondo
"Un punto di biacca" di Anna Elisa De Gregorio
Tra i libri finalisti verranno scelti un vincitore e una menzione di merito, a seguito delle riunioni collegiali delle giurie.
Cerimonia di premiazione: sabato 2 settembre alle ore 21:30 presso la Sala Belle Epoque del Grand Hotel Nuove Terme di Acqui Terme (P.za Italia, 1).
----
“Specchi” è la poesia conclusiva della raccolta di F. Rotondo, e quella che potrebbe essere l’allegoria di A VOCE NUDA. Nel motivo dello specchio, ricchissimo di rimandi all’antico e al moderno, l’anima velata che ne è sostanza, ci apre un paesaggio poetico raffinato che scorre su immagini rarefatte, personalissime, dettate da una fedeltà profonda a una poesia di sostanza e non solo di gioco verbale.
Entrando nella “camera dei pensieri” di Francesca Rotondo, troviamo due costanti. Il motivo della città e quello di figure letterarie attorno alle quali si imbastisce una riflessione più privata. Le città ricordate, possono essere importanti come Londra o minime come il campo rom di Banska Brystica o un luogo di frontiera, Port BOU dove forse si uccise Walter Benjamin, grande padre del pensiero novecentesco.
Mai descritte per il loro coté turistico, queste città invisibili sono colte nel momento in cui la poetessa, vi scopre, in sintonia o discordia, all’unisono con la propria anima, un particolare in cui rispecchiarsi.
Dalla “grondaia” del pensiero F. Rotondo ci presenta un altro motivo importante, una galleria di personaggi dediti alla letteratura o personaggi da romanzo loro stessi (Franz Tunda, Walter Benjamin, F. Kafka, Ernest Wiechert…) che hanno vissuto la scrittura come destino e impegno, anche sull’orlo invisibile di una fine.
Altro motivo il tempo, titolo omonimo della poesia, che introduce alla raccolta, che si impone come origine ricercata quasi con affanno come ci mostra l’anafora “da dove”.
Segnaliamo Novecento, una riflessione priva di illusioni sul secolo passato.
Pacato e quasi malinconico il ritmo dei versi, che invita a fermarsi e a riflettere.
Giacomo Jori e Cecilia Ghelli