Corrado Bagnoli per Filippo Ravizza
![]() Nel secolo fragile
|
|
autori: | Filippo Ravizza |
formato: | Libro |
prezzo: | |
vai alla scheda » |
***
Porto, Lisbona
Ecco qui ecco ritorna allora
il pomeriggio della musica
lontana quando arrivai ai bordi
e avevo il grande largo fiume
e quei locali quei depositi
lontani… paglia negli occhi
al bianco slittare e improvviso
il guardare verso l’alto… lì
anche lì ho visto – ricordi? – ho
sentito… era come uno scendere
un chiudersi su noi…
chiudere il tempo crescere
nostra figlia lì in un punto
srotolarsi come gomitolo
proseguire la corsa…
Ponte 25 de Abril ponte
nel rumore nella rinnovata
verità di treni e automobili
sopra le vostre teste sopra
le carezze: credimi credimi
non capiremo mai perché ci
siamo stati non sapremo
ci mancherà il tempo
ci mancherà il coraggio
saremo come sono stati altri…
altri prima di noi… non troveremo
più tempo sarà troppo breve
poco tempo troppo poco
il tempo dato.
***
Gli orizzonti rimasti
Come si stendono si svelano
le cose sulla carta nelle luci
delle tue fotografie come tornano
leggere sulle direttrici della mente.
Ora rimani aperto fulmine antico
rimani smarrito fiore dolcezza
scaglia figura del nostro piccolo passare.
Perché qui? Sorridiamo davanti a noi
con occhi che non vacillano che vanno
verso il vento vanno attoniti e alti
verso un solo nulla che tutto ama
e contiene gli orizzonti rimasti, rimasti
lì, rimasti come i nostri corpi,
fermi per sempre nella immagine
riflessa, smossa aria,
unica illusione della mente.
***
La quiete del mistero
Mi leggono alberi mi portano alle case
ai vicini giardini dell’inizio primi
passi e anni e grida oltre gli angoli
primi slanci plananti nelle volute degli
incontri di questo ventunesimo secolo…
viaggio dentro al tempo che ci è dato
che chiamano vita senza saperla guardare
slittante via da noi che neppure sappiamo
capire se esiste o non esiste scommessa
di cui non si conosce posta fiore dell’esserci…
diranno altri poi di noi… anche loro ci sono
stati anche loro hanno scritto poesie o eretto
alti ponti su quei grandi fiumi che portano
nel mare oceano tutto il luccichio
e la quiete del mistero.