Deborah Mega per antologia TEMPI D'EUROPA
![]() Tempi d'Europa
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autori: | |
formato: | Libro |
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Un'antologia lirica sul Novecento europeo riflette l'interesse sentito e attuale di una comunità plurima e dialogante. "Tempi d'Europa", uscito a ottobre 2013 per i tipi LVF, non è solo un lavoro a quattro mani, quelle dei curatori Lino Angiuli e Milica Marinkovic, ma un'opera più complessa che ha visto la collaborazione, la ricerca, la traduzione da parte di più persone di nazionalità diversa.
Quarantadue sono i testi antologizzati (dieci per ogni stagione più uno di apertura e uno di chiusura, dedicati a tutte le stagioni); le presenze poetiche sono state selezionate da ventotto paesi, quelli facenti parte attualmente dell'Unione Europea.
Attraverso scambi, prestiti, incroci la poesia ha accumulato un patrimonio spirituale notevole di cui ogni paese è ricco ma non abituato a mettere a disposizione in modo prodigo e solidale.
Non si tratta della prima antologia poetica internazionale, questa però, reca con sé, due elementi innovativi: il fatto che coesistano nella stessa raccolta, testi di premi Nobel e di poeti non ancora affermati internazionalmente, in un percorso storico che va dall'ottocentesco francese Mistral alla contemporanea finlandese Vehno, classe 1971. Ricordando la comune origine indoeuropea di molte lingue, sono inserite e trattate con uguali dignità lingue nazionali, regionali e locali come il provenzale, l'occitanico, il gaelico irlandese, il gallego, il catalano, il bretone, il corso, e per l'Italia il siciliano, il grecanico, il ladino. In una cornice di integrazione e di apertura alle altre lingue è interessante confrontare la versione originale con il testo corrispondente in lingua italiana.
Altro elemento di forza mi è sembrato il fatto che il numero di poeti e poetesse per la prima volta fosse uguale. Alle donne non è dedicato un inserto specifico come avviene in molte antologie, come se poete e scrittrici fossero in numero talmente esiguo da non consentirne una trattazione completa ed esauriente. Tema comune il topos dei cicli stagionali a testimoniare come moltissimi poeti, in ogni luogo e in ogni tempo abbiano trattato l' alternarsi delle stagioni. Mi piace evidenziare in quest' antologia la ricorrenza del numero quattro: tali sono i concerti di Vivaldi dedicati alle stagioni, i punti cardinali, gli elementi della natura e così discorrendo.
Il progetto di Angiuli-Marinkovic è ambizioso ma pone le premesse per un'educazione interculturale auspicabile che davvero possa formare le coscienze. Il "sentirsi cittadini europei", il senso di appartenenza a una collettività non scaturisce da leggi e trattati: è qualcosa di profondo che si costruisce nel tempo, è sentire di avere una coscienza culturale comune. Non a caso l'Unione Europea ha predisposto programmi di istruzione e formazione comuni proprio per favorire la formazione di questa identità europea.
Tenendo conto della validità dell'affermazione di E. Auerbach che "il pensiero non ha nazionalità" espresso nella Philologie der Weltliteratur, va riconosciuto anche che ciascuna identità culturale e linguistica non potrebbe mai esistere per se stessa e senza negazioni e opposizioni. Allo stesso modo la letteratura è forma e contenuto mai esclusivo e localistico. Pier Paolo Pasolini, dopo il suo viaggio in India nel 1961 in compagnia di Alberto Moravia ed Elsa Morante, scrisse che la nostra coscienza "comincia a non accontentarsi più di essere solo europea, ma tende a farsi mondiale. Le tradizioni nazionalistiche così, rimpiccioliscono fino all'angustia, divengono fastidiose e insopportabili." Nel 1952 facendo propria l'aspirazione goethiana ad una "letteratura mondiale", anche Auerbach, prima citato, aveva affermato che si avvicinava l'epoca di una letteratura universale e che ciascuno doveva adoperarsi per affrettare quell'epoca.
Mi sembra che quest'antologia si adoperi in tal senso, e in un'epoca in cui, non si rivela sufficiente a garantire l'unità neanche condividere una legislazione e avere una moneta unica, non è poco.
[Deborah Mega]