Emerico Giachery a Salvatore Martino
![]() La metamorfosi del buio
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autori: | Salvatore Martino |
formato: | Libro |
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Caro Salvatore,
entrare in un nuovo libro è come addentrarsi in un territorio sconosciuto, e il tuo libro è un territorio ricco e complesso in cui occorre tempo per orientarsi. Si cerca una guida nell'alta e ardita prefazione del "philolophus additus artifici" (per dirla con Croce), così intensa che non è facile, a meno di un lungo e attento studio, dire cose nuove fondate e non banali. Come non condividere tante sue indicazioni? "Labirinto", certo: un termine che ricorre nella prefazione e la conclude, e non manca nel tuo libro ("nostro labirinto", "bianco labirinto", "che possa esorcizzare / il labirinto e il fato", "Cerca allora nel labirinto / che disorienta i tuoi passi"). E tuttavia è "labirinto univiario" e perciò "districabile". Non manca nella prefazione il richiamo alla "noche oscura" dei mistici in te presente:"quella notte in cui ciascuno fu tutti" (in quel testo di alta suggestione che è "La visita"), il "viaggio iniziatico / verso l'oscurità", "l'oscura vertigine del logos", e poi, esplicitamente,"il terribile guado / della Notte Oscura". Molto pertinente il richiamo alla "sapiente combinatoria degli stili" e al linguaggio "discorsivo, variegato di vocaboli e passaggi ritmici, capace di registrare come un sismografo le vibrazioni elettriche della realtà". Il sonetto, da te sperimentato di recente con tanta costanza e maestria, ricompare verso la fine con breve ma eletta presenza. Il respiro di aperture:("Come passeri che solcano la pioggia/ siamo partiti verso un'altra meta", "Dentro di me fiorivano le stelle", "Tutto il giorno ho cercato la tua anima"). Fermi finali: "Ma siamo pronti". Ritmi del viaggio ("Aerporti e città..."); o della vita ospedaliera ("L'uscita è a sinistra..."). "Ritrovando col mito l'avventura nel quotidiano": esperienza di notevole fascino, incontro con archetipi. Edipo senza Sfinge, "miserabile e cieco / condotto per mano dalle figlie" mi fa venire in mente le celebri incisioni di Picasso che stupendamente rivive il mito del Minotauro. "Nitidezza cartesiana"? Sì, nel senso di esatta scansione di significati e significanti. Ma anche frequenti, ed essenziali, aperture al mistero.
Un abbraccio da Emerico
marzo 2013