F. Ferraresso su Gazzino
![]() Babel - oms, feminis e cantonîrs
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autori: | Lucia Gazzino |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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\"Babel - oms, feminis e cantonîrs\" di Lucia Gazzino, suggerito e commentato da Fernanda Ferraresso su Carte Sensibili
INCONTRI – Oggi ospitiamo: Lucia Gazzino e BABEL. OMS, FEMINIS E CANTONÎRS
leggi le poesie scelte da Fernanda sul blog CARTE SENSIBILI, accompagnate da interessanti fotografie di Matilde Soligno,
e di seguito il suo commento:
Avevo scritto un paio di anni fa:
scrivo perché non perdo il vizio
di dire le cose
che mi scrivono dentro.
Scrivo per trovare una traccia
per la paura di non trovare la fessura il precipizio
il taglio nella carne dove s’incuneano
i pensieri i sensi dentro
la mente dentro l’inchiostro nel buio della memoria
Scrivo su di me e in questo foglio
deposito di bianco sopra quel muro
corpo delle idee banco che mi si forma addosso.
E ci gioco mi uso mi taglio mi arrendo
mi arrabbio mi curvo e mi perdo
dentro questo filo di nero dove non vedo dove la penna
ha la chiave di qualcosa che resta sempre oscuro.
E non mento
non mento perdo il pudore l’odore il sesso
perdo la lingua mentre la mano mi scrive mi scorre mi guarda ed entro.
Per un attimo si ferma il tempo. Scrivo sull’involucro del silenzio
dentro i miei passi finchè si perdono lontano nei tuoi
(fernanda ferraresso- 27 ottobre 2010- fernirosso.wordpress.com)
A quanto pare girano le stesse sensazioni anche ad età diverse, anche in nature e in linguaggi che maturano in altre geografie.
Nelle tre sezioni in cui Babèl è architettato, cioè attraverso: Fûr, Dentri e Ator (Fuori, Dentro e Altrove), parla la vita, la si tocca nelle persone che ricorda, nelle emozioni che sono vive, che fanno vivere ancora. Ci sono uomini donne e storie di malgoverno, di mancate relazioni umane, di critica alla ragion di stato poiché l’unico stato degno di attenzione è quello dell’essere umano. Per questo, per questa attenzione il libro è nostro ospite e non ci sono prefazioni o presentazioni che aprano le porte. O il libro parla, e parla con i suoi testi oppure è solo camminamenti di rumore. Anch’io smetto di parlare, la sequenza scelta, mi pare dica da sè la sostanza intera, la terra di cui è composto lo sguardo e il cuore dell’autrice, superando l’identità che sembrerebbe uscire dal dialetto che usa. L’identificarsi con l’altro, di qualunque estrazione sociale e di qualunque provenienza sia apre il tempo in ogni sua direzione la dice lunga su cosa significhi ESSERE, superando ogni barriera di lingua, di spazio e di tempo.
fernanda ferraresso