F. Marotta per Filippo Ravizza - Nel secolo fragile
![]() Nel secolo fragile
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autori: | Filippo Ravizza |
formato: | Libro |
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Nel secolo fragile
by francescomarotta[...] Una poesia che non surroga né si sostituisce alla realtà, dunque, ma che esiste in quanto parola, e che proprio nella parola trova la propria giustificazione e il proprio senso. Una poesia che si propone esplicitamente un fine, nel senso che crea e definisce, attraverso la percezione dei realia che appartengono alla parola, la conseguente costruzione di una propria realtà: e attraverso questo percorso Ravizza – non senza consapevolezza, posso immaginare – va a incontrare la teorizzazione romantica del verso che comporta conoscenza, che è conoscenza in sé…
[...] anche di questo si dovrà dire, di come cioè la lucida partitura che ci mette innanzi Nel secolo fragile costruisca anche un percorso vitale, oltreché cognitivo, nel quale la verità della parola incrocia il destino privato e individuale dell’autore, degli altri da sé che quel destino hanno attraversato con la loro presenza, e della stessa grande storia, in pieghe che offrono al lettore intensi aperçu di poesia civile attualizzati e personalizzati al punto da reciderne con assoluta nettezza ogni concessione retorica (…) E da qui ancora, da questo intersecarsi del tempo individuale con la storia – la Storia –, la moltiplicazione altrettanto vertiginosa delle geografie, con una sottolineatura dell’epos atemporale dell’appartenenza europea.
[...] Ma non sarà il disorientamento dello spazio né la sottrazione immedicabile del tempo a togliere alla poesia di Ravizza il senso salvifico che si genera dalla presenza di un interlocutore, un interlocutore che venga a restituire senso ai nomi e alle cose attraverso la forza della parola.
(Gianmarco Gaspari, dalla Prefazione)
[...] L’energia sprigionata dai versi si irradia dal presente al passato, e viceversa, in una relazione continua tra parola e pensiero, con estrema lucidità, tra domanda e ricordo, tra nostalgia e senso della realtà attuale, per decifrare con sguardo acuto e disincantato la fragilità del nostro secolo.
C’è il tempo della storia in Filippo Ravizza, c’è la memoria della vicenda umana in tutto il suo peso ed il suo enigma, c’è il vortice del tempo che consuma e annienta, la coscienza del nostro destino senza destino, ma c’è anche la forza della parola che insiste sulla storia, la voglia di non smarrire i segni del nostro passaggio, di trattenere il respiro, la voce di noi…
(Mauro Germani, dalla Postfazione)
Filippo Ravizza
Nel secolo fragile
Prefazione di Gianmarco Gaspari
Postfazione di Mauro Germani
Milano, La Vita Felice Edizioni, 2014
Testi
Dalla prima sezione
“I volti della piazza”
Rovesciarlo
Non torneranno in quel modo
non saranno mai più così le luci
che accompagnavano il tempo in quei
corridoi nudi e alti nelle ricreazioni…
così non ci sarà no non verrà più
alcuno di quegli antichi compagni
che del resto allora io sentivo
da me già nella rassegnazione
a diventare grandi così diversi…
e voi invece miei simili miei pochi
voi dove siete? dove dove? Ada
ricordo, e poi Valeria ricordo…
anche tu Gianni e quella professoressa
che mi voleva bene che ci guardava
con tenerezza presentendo quello
che poi è stato: un destino modesto
per quei suoi ragazzi che volevano
cambiare il mondo, rovesciarlo
come si rovescia un guanto.