Galleria del vento di Luigi Cannillo su rivista Illustrati marzo 16
![]() Galleria del vento
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autori: | Luigi Cannillo |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Nella rivista ILLUSTRATI di marzo 2016, la rubrica Poemata ospita la recensione di "Galleria del vento" di Luigi Cannillo
http://illustrati.logosedizioni.it/numeri/35/settenani-4/
La galleria del vento che dà il titolo al libro di Luigi Cannillo è un impianto usato in aerodinamica per la determinazione sperimentale delle azioni esercitate da un fluido, in genere aria, su un corpo in movimento. Ma, a livello intuitivo, l’espressione dà l’idea di un percorso instabile, oscuro e misterioso, fa pensare a una fragilità perpetua alla quale Luigi, in una poesia, attribuirà un peso insostenibile. Entrambe le definizioni si applicano a questa silloge, in cui fin dall’inizio il viaggio dell’esistenza avviene all’insegna di attriti e opposizioni: da un lato fiori e fondamenta come sogno/bellezza/leggerezza si contrappongono a valori/convinzioni/punti fermi, gli uni e gli altri “oscillanti” e quindi in una condizione precaria; dall’altro, vetro e velluto si alternano sulla pelle, a ferire/fortificare e dare piacere/consolare. C’è già tutta l’umana condizione nella prima poesia che si apre con l’eterna domanda “chi scuote questa galleria del vento” e alla fine rimette al lettore il compito di decidere se sia l’individuo il “capitano che naviga il destino” o se da quest’ultimo si lasci guidare. Immagini ricercate fluiscono l’una nell’altra, esposte a un costante rischio di dissolvimento: il vuoto torna più e più volte con la sua forza di attrazione e a opporvisi è una gravità esercitata dalle cose e dal persistere degli affetti. Prestando grande attenzione ai particolari e a momenti quotidiani spesso ammantati di ritualità, il poeta si muove in interni ed esterni con una cinepresa appesa al polso così da inquadrare spazi familiari secondo prospettive insolite e rivelatrici, che arrivano a superare il confine tra la vita e la morte. Si segue un cammino che mantiene un costante rapporto con la propria origine, trattata in particolare nelle prime due sezioni: “L’ordine della madre”, in cui l’impronta materna si conserva nelle persone e nelle cose, ben oltre la morte fisica, e “12 segni”, che testimonia il legame tra vita terrena e mondo celeste, facendo di ogni segno zodiacale un archetipo. Le ultime due sezioni esplorano principalmente i concetti di relazione/espansione: il contatto tra i corpi, spesso attraversato da una forte tensione erotica, è oggetto della sezione “Il rovescio del corpo” mentre “Berliner” pone l’individuo in rapporto con la città, incarnazione delle dimensioni politica, storica e sociale che caratterizzano ogni comunità umana. Pur nel serpeggiare del concetto dell’esilio, qui Berlino, più che mai segnata dalle cicatrici della storia, rappresenta l’appartenenza, l’identità (“ci sentiamo a casa, diventiamo città”). Per riprendere la contrapposizione citata all’inizio, vi sono salde fondamenta filosofico-concettuali a reggere questa raccolta ma non mancano di splendere i fiori della poesia, nel fluire sicuro della musica, nella vividezza delle immagini, nei particolari che congiurano all’universale.
Luigi Cannillo, Galleria del vento © 2014, La Vita Felice
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