L'animato porto di Anna Maria Carpi su Le parole e le cose
![]() L'animato porto
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autori: | Anna Maria Carpi |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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poesie sono tratte dall’ultimo libro di Anna Maria Carpi, L’animato porto (La Vita Felice, 2015)
1
In una nevicata dell’infanzia
quando non so, ma so che c’è la guerra,
siamo in campagna, prato sottocasa,
c’è mia madre che grida
dammi la mano non andare via
e al bastardino torna qui malvagio,
e lui che abbaia,
pazzo
beato
come siamo noi
perché non c’è mio padre.
Noi figli incustoditi e sconfinati.
2
Pall Mall, oh non è vuoto,
una è rimasta,
pura, silente,
non pesa niente,
è bianco e oro, i colori del sacro.
Sul pacchetto c’è scritto il fumo uccide.
Intanto però placa
la sete di un altrove.
Scatta, guizza la fiamma, la regina del buio:
la bianca fra le dita
è ancora intatta,
poi viene a me, alle labbra, come un’ostia
assurda fiala di felicità.
3
Rainotte. Nulla può più accadere.
«Per oggi è tutto,
vi ringraziamo per averci seguiti.»
Un lampo: ho spento, e non devo più nulla.
Sotto le coltri
con l’amante sonno
coi piedi tocco la felicità
tutto il corpo è speranza.
Alle tre ancora nulla, non un suono,
non c’è più il mondo,
il leviatano dorme.
Notte innocente che non sa di ore
né del primo biancore
là verso i monti sopra la ferrovia,
lo stupro della luce che ritorna.
4
Una coppia al bar della stazione,
dentro è un andirivieni,
fuori all’aperto c’è la primavera.
Da quanto insieme? Certo da non molto.
Era amore? Lo sanno? Non si guardano
guardano avanti a sé.
Anni? Sui venticinque e non distingui
chi è lei chi è lui: uguali nel vestire,
pochi soldi un lavoro
forse precario o solo una promessa.
E già due ne hanno fatti:
per non saper che fare?
Il fagotto che dorme in braccio a lei,
l’altro per terra, trotta intorno al tavolo,
poi cade, urla, e per tirarlo in piedi
ci vuole il padre – padre si dice ancora?
Posa la birra e accorre.
E lei che beve? Niente.
Torniamo a casa, Gino?
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