Novità poesia: Alberto Volpi - La proprietà privata e i suoi riflessi sul carattere
17.06.2014
![]() La proprietà privata e i suoi riflessi sul carattere
|
|
autori: | Alberto Volpi |
formato: | Libro |
prezzo: | |
vai alla scheda » |
La periclitante età di mezzo indossa ogni maschera della conservazione. E così le relazioni familiari, improntate all’utile e all’eredità, all’irritazione e alla pietà, contribuiscono a delineare i caratteri umani della proprietà privata.
L’ultima sezione, recuperando via via una terza persona più ferma e distaccata, apre all’intorno lo sguardo, sempre filtrato dalla lente disturbante dei media, sul contemporaneo dei consumi, della labilità e ancora dei timori; questa volta provenienti da fuori.
Due poesie blandamente metaletterarie aprono e chiudono il libro, quasi rendendo nulla quanto si è agitato nel mezzo.
L'ora del terrore
Va bene, ora che sei entrato
nell’ora del terrore,
quando il tempo comincia a correre
con velocità folle,
cosa vuoi dire ancora?
Che puoi sempre scrivere un grande libro?
Che va bene così e basta passare
gli inverni al sole?
In verità non c’è né via di scampo
né cura non, per dire, una ventenne
di passaggio obbligato,
di passo lento si mostra la scienza,
greve di beffe una qualsiasi fede.
E allora tira avanti,
non pensarci e riduci i consumi,
se non ti soccorre la specie pianta
alberi e pianta la lagna, sei solo
la goccia che si stacca nel disgelo,
poi un’altra, un’altra a dire l’attimo
della sua scomparsa
Sul crinale
Ogni volta sul crinale degli anni
– questi scivolosi anni di mezzo –
quando guardo i genitori invecchiare
il terrore che tutto cambi adesso
– nel preciso istante –
mi spinge a vacillare,
e chinato,
incapace di raccogliere i segni
della terra contro la faccia il nuovo
inabitabile paesaggio tocco
con mano che si ritrae
La proprietà privata e i suoi riflessi sul carattere
Un giovane non ha patrimonio
un vecchio di fatto non più, anche se sei
stalloni ancora sgambettano per lui:
un tormento di piena maturità
dunque
obblighi e pagamenti in sospeso
che, come moralistica ci ricorda
la Letteratura,
attendono all’alba l’avaro;
così
bello è aprire una casa di vacanza
tremendo è chiuderla alla fine
dell’estate. E passando il tempo
ci si chiede se ne vale la pena:
immobile sul punto di ruinare,
capitale malinconico e avido
di chirurgia rigeneratrice.
anche il sensibile rinculo sociale
sul portafoglio spinge a dire
che non si abbia lo screanzato ardire
di volersi ancora schiudere
come lendini
al progetto di un futuro