Novità Poesia: Ancestrale di Goliarda Sapienza
![]() Ancestrale
|
|
autori: | Goliarda Sapienza |
formato: | Libro |
prezzo: | |
vai alla scheda » |
presentazione di Angelo Pellegrino
postfazione di Anna Toscano
Le poesie dell’autrice di maggior successo (postumo) degli ultimi anni
- un libro per conoscere una scrittrice italiana, un’attrice teatrale e cinematografica
- questa raccolta di poesie descrive l’anima della donna e della poetessa
- la presentazione e la postfazione arricchiscono e integrano il volume
Â
Leggere le poesie di Goliarda Sapienza a volte può risultare irritante. Tale è l’insistente e spietato svelamento delle contraddizioni e imperfezioni della «bugia-realtà », in un andirivieni stilistico volutamente incompiuto che punta dritto all’animo di chi legge. Goliarda, attraverso una scrittura politica e intimista al tempo stesso, svela l’estrema problematicità dell’esistenza umana, ma anche la prospettiva di una vita migliore: osa contattare ogni parte di sé, senza escludere sofferenze, ambiguità , bugie, contraddizioni, paure, desideri e delitti, simbolici e reali.
Â
Vale la pena ripercorrere brevemente la storia di questa raccolta, che significa raccontarne le strane vicende, perché esiste inedita dagli anni Cinquanta e il lettore potrebbe giustamente domandarsi perché veda la luce solo ora, a distanza di oltre mezzo secolo.
Si tratta dell’atto di nascita dell’esistenza letteraria di Goliarda Sapienza.
Pressappoco con tutte le sue opere, è come trovarsi ogni volta a salvare carichi che erano già affondati, ma una nave naufragata spesso rilascia pezzi, oggetti, resti di sé su qualche spiaggia desolata, che si fanno ancor più preziosi perché tutto il carico non c’è più.
Perché solo oggi allora, Ancestrale, questo remoto pezzo della sua opera? Goliarda avrebbe potuto a quel tempo farsi una plaquette e farla circolare fra amici e conoscenti, come spesso accade ai poeti, invece lasciò perdere. Il suo pudore non poteva superare certi scogli. E questa raccolta era tutto il suo pudore.
dalla prefazione di Angelo Pellegrino
Â
Collocare ora, a distanza di oltre mezzo secolo, la poesia di Goliarda Sapienza nel panorama poetico italiano del Novecento non è impossibile, ed è ciò che cercheremo di fare. Ma non senza aver prima avvisato il lettore del fatto che Goliarda Sapienza ha sempre vissuto non inquadrata in un panorama letterario. [...] Sapienza non ha mai cercato un panorama letterario di cui far parte: Sapienza scriveva e basta. Le conferme o le delusioni, più le seconde delle prime purtroppo, hanno segnato fortemente il suo percorso di scrittrice, ma non per questo è scesa mai a patti con un pubblico o con un critico. La sua autonomia letteraria è ammirevole, molto più ammirevole se si pensa a quanto le sia costata. Ma se sul fronte della sua produzione in prosa oramai, e per fortuna, la sua storia e le sue opere sono note a molto pubblico anche al di fuori dell’Italia, sulla produzione poetica ancora c’è tutto da dire. E il dire pensiamo sia molto, per una molteplicità di fattori che chi ama la sua opera conosce bene.
dalla postfazione di Anna Toscano
Â
Separare congiungere
spargere all’aria
racchiudere nel pugno
trattenere
fra le labbra il sapore
dividere
i secondi dai minuti
discernere nel cadere
della sera
questa sera da ieri
da domani
Â
Â
Â
Vedi non ho parole eppure resto
a te accanto. Non ho voce eppure
muovo le labbra. Non ho fiato eppure
vivo e ti guardo. E forse è questo
che volevo da te, muta restare
al tuo fianco ascoltando la tua voce
il tuo passo scandire le mie ore.
Â
Â
È predisposto.
La tua vita
in riva al mare
la mia morte
in fondo al pozzo.
È predisposto,
la tavola apparecchiata
con vetri e con coltelli.
È predisposto
da tempo
il tuo tornare al mio
pozzo d’acqua piovana.
Â
Ancora un’ora due
poi l’abbraccio del tuo corpo materno
di terra
ancora un attimo due e poi il silenzio
delle tue mani dischiuse
ancora un sole due
il pulsare di stella delle tue vene poi
il silenzio dell’albero di corallo
senza memoria di onde
nel fondo del mare