R. Caramma su Capalbi
![]() Nessuno sa quando il lupo sbrana
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autori: | Maddalena Capalbi |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Recensione a firma di Rita Caramma su “La Sicilia” del 23.2.12
La raffinata poesia di Capalbi
C’è tutto un mondo che si apre agli occhi attenti di chi legge. C’è tutto un mondo fatto di smisurate misure umane, limpide, a tratti fosche che contemplano un passaggio temporale per divenire figure, immagini ben distinte e con una specifica storia personale. C’è tutto un mondo che si dipana veloce nella mente e nel cuore per trasformarsi, man mano, in verso rivelatore e forse, pacificatore dell’animo inquieto. “Nessuno sa quando il lupo sbrana” (ed. La vita felice, pp. 63, euro 12) è la nuova raccolta poetica di Maddalena Capalbi, con prefazione di Anna Maria Carpi. Romana di nascita, milanese d’adozione, la poetessa racchiude nei propri componimenti la raffinatezza e la conoscenza del dire. Pluripremiata, socialmente impegnata, pondera con accuratezza le pubblicazioni a suo nome, preziose come piccoli gioielli che sicuramente scolpiscono una loro specifica e veritiera dimensione, in un proliferare, a volte insignificante, di sillogi poetiche. Così, con dolcezza e disincanto, tesse tele d’infinite suggestioni, di adempiute concretezze in un binomio figlia – madre, madre – figlia ricorrente nel testo. «Avrò un figlio:/ è un’eredità impegnativa/ e trasportare il corpo/ è una fatica,/ il mio è un mestiere. / Che piaccia o no parlo d’amore/ quando posso,/ come madre sono al sicuro/ nel silenzioso fragore dell’origine./ per non sentirmi vinta/ massaggio la pancia/ con olio di mandorle».