Rita Pacilio per Luigi Cannillo
07.10.2014
![]() Galleria del vento
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autori: | Luigi Cannillo |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Non sapremo mai con esattezza la manifestazione che si innesca nell’individuo quando ‘chi ama vive e soffre per l’altro col peso delle sue mancanze e ferite che solo l’altro potrebbe colmare o guarire. L’amore mette in crisi la teoria … ’, secondo Alberto Eiguer. Quindi per sopravvivere all’assenza/mancanza di chi amiamo bisogna allenarsi e bisogna fare i conti con le conseguenti sensazioni di dolore. Per poter provare delle sensazioni di dolore e di piacere occorre avere a disposizione un sistema nervoso molto elaborato, capace di programmare le ‘pulsioni’ per riconoscere come ‘positivi’ alcuni stimoli e altri come ‘negativi’ che potrebbero compromettere lo stato di sopravvivenza dell’individuo o del gruppo. Fra le diverse emozioni esistono confini sottilissimi e spesso con gli stessi termini si possono individuare sensazioni differenti. La poesia permette di orientarci meglio nel labirinto complicato del grande tema psico-filosofico della mancanza/assenza/perdita controllato dai nostri sentimenti. Luigi Cannillo nella raccolta poetica Galleria del vento, LVF, 2014, si inoltra, nelle quattro sezioni del libro, in un tragitto lirico attraverso esperienze umane: dalla perdita materna e dal distacco delle cose delinea un cammino emozionale ed evoluto rispetto alla commiserazione del dolore fino a se stesso, puro e semplice, fino ad arrivare alla razionalizzazione/elaborazione/minaccia della paura complessa. Lo spazio psicofisico della galleria, utilizzata come veicolo di ricongiungimento e, nello stesso tempo, di separazione dalle persone amate, produce un senso di smarrimento e di ricerca, incessante difesa dai meccanismi che continuano ad entrare nei circuiti cerebrali di ogni poeta. La vulnerabilità della folata fluttuante e misteriosa dell’oggetto vento, che metaforicamente può rappresentare l’attaccamento/legame affettivo, riesce a dimostrare al lettore (prima ancora che alla poesia) di essere in grado di uscire dallo schema afferrare – stringere. Cannillo è determinato nella sua esperienza poetica da governare: la elabora con un linguaggio simbolico consentendoci la visione del passato prefigurandoci il futuro: ‘la luce della verità postuma’, dice S. Aglieco nella erudita prefazione! La buona poesia, dunque, serve anche a socializzare con tematiche riguardanti le ‘emozioni della sopravvivenza’, quelle tematiche che fronteggiano l’imprevedibile esperienza del distacco, dell’impermanenza, della paura, dell’insopportabile solitudine dopo un lutto/perdita frequentandole come esigenze esistenziali e come forza operante per una azione viva di rinascita personale e collettiva.
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dalla sezione L’ordine della madre
Abbiamo suddiviso a bassa voce
la farina del presentimento
Il compleanno coltiva
sulla tavola fiori coraggiosi
ma il profumo si inchina
a un vento sconosciuto
che incrina la casa da dentro
Poi semina dal dolce
i vetri sul cammino
E stacca dal chiodo il mantello
ci precede oltre la soglia
Dobbiamo andare, vieni,
ci ha fatto strada e stende
una notte senza mattino
Così il tempo che ci seguiva innocuo
accelera e sorpassa verso il vuoto
Hai separato la porzione, la briciola
hai soffiato come ogni anno sulla luce
ma quel respiro già si avvita in tempesta
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