S. Aglieco per Rosa Salvia
![]() Mi sta a cuore la trasparenza dell'aria
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autori: | Rosa Salvia |
formato: | Libro |
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Sebastiano Aglieco per Rosa Salvia, recensione su compitu re vivi
Rosa Salvia, MI STA A CUORE LA TRASPARENZA DELL’ARIA, La Vita Felice 2012
I primi testi “appuntati” da Rosa Salvia ci dicono dell’esigenza di un pensiero forte, quasi perentorio, rispetto alle sorti della parola:
Mi sta a cuore la trasparenza dell’aria.
È dolce raccoglierla come la porzione
estrema di un destino comune…
Voci (…) oltre la vacuità delle apparenze…
Duro è morire,
ma mille volte più duro è vedere
l’insania distruggere
cieca
ciò che la sorte ci diede in dono:
la parola ormai incapace
di dire
la vera vita del pensiero…
Mi sembrano le riflessioni migliori di questo libro, a luce fredda – svolte anche con una certa innocenza – sulle sorti della parola: parola/natura, “nuda di tutto e di se stessa”, contrapposta a parola/artificio; parola formula, luogo d’accoglienza delle istanze dell’umano, “argentea coppa”, “un movimento d’acqua cui è stata/ data forma,/ un diagramma,/ (…) È armonia dei contrari,/ alchimia della somiglianza”. Perchè, oltre questo calice, “il pensiero muore,/ e tuttavia resta incorrotto/ come un animale pietrificato”.
E ancora: “Corre, corre,/ la forma della sorte,/ stordisce il rumore del tempo/ e mi trascina con sé nella corsa”… come a dire che il destino, non diversamente dalle forme dell’arte, si costituisce per una casualità che si dà, essa stessa, forma. La parola, dunque, è forma della natura.
Per Rosa Salvia, allora, la poesia “travasa”. Essa, probabilmente, è caravanserraglio, più che un vertice. È come la vita, “rottura del cordone ombelicale” che lega le creature all’ “eccelsa legge/ della volta stellata”, “fuori dal grande alveo materno”.
Queste poesie, insomma, mi sembra si nutrano di un sentimento di accoglienza, di una natura di radice/luce, dell’ essere in forma di fiori che sbocciano venendo da un segreto:
Voglia di trasparenza
carezza, sorriso, luce,
Voglia d’innocenza
pietra, dolore, pace -
amica silentia lunae.
Ed è, quindi, poesia d’amore, soprattutto nella seconda parte, meridionale e floreale, tra l’ombra e la luce che accompagnano il di/venire. Ricorrenti sono, infatti, i fiori, il viaggio, il sangue, Pasqua di resurrezione, “la doglianza del mondo”; il desiderio di essere “una creatura che vede” per “respirare la notte”. In sintonia, dunque, col vestito funereo di Demetra che ha perduto il figlio.
Così il fascino liberty si proclama nella natura dei colori accecanti, sorvegliati dalle radici oscure, dalle cantine della casa.
Sebastiano Aglieco
*
Solo per me?
No, anche per lui.
Solo per noi due?
No, anche per gli altri.
Ci struggeremo, vivi con i vivi.
[continua la lettura su Compitu re vivi]