Rita Pacilio per Roberto Veracini con «Via de' laberinti»
|   Via de' laberinti | |
| autori: | Roberto Veracini | 
| formato: | Libro | 
| prezzo: | |
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Via de’ laberinti, una raccolta poetica di Roberto Veracini
 di Rita Pacilio 
 
La raccolta poetica Via de’ laberinti di Roberto Veracini, per le Edizioni 2016 de La Vita Felice, è una perfetta sintesi simbolica di miracolosi equilibri diegesi e di ampiezze immaginifiche di luoghi rammemorabili. L’autore si fa prossimo ai posti della sua terra di origine, Volterra, dove vive e da cui parte per il suo viaggio simbiotico nella poesia. Testimone a specchio, Veracini dona la sua sensibilità al panorama poetico contemporaneo fondendo con saggezza la sonorità del verso e la meditazione filosofica. L’apparente limpidezza del progetto sottende la sostanziale enigmaticità della vita che può essere confortata esclusivamente dal sogno e dall’amore. Quindi l’autore suggerisce a ogni essere vivente di lasciarsi coinvolgere dalla chiamata intima, dalla primaria ingenuità del sentimento per meglio saper parlare e percepire tutti i nomi dell’amore e delle cose, per questo motivo in ogni pagina viene saldato il debito con le solitudini, con le inquietudini. Il rischio è di ricadere in meditazioni ovvie, ma solo l’amore, fisico e metafisico, può conferire ipotesi di significato molto preziose alle relazioni umane e alla conoscenza del mondo. Nascono, così, le confidenze, i silenzi pieni di sostanza, le ferite rimarginate, le atmosfere silenziose, l’ascolto dei paesaggi, gli abituali luoghi come campo dello stesso linguaggio. Lo spazio poetico e fisico, in cui la coscienza appassionata e amorosa permane come serena rimembranza, è definito dall’azione del tempo che tende a diluire i ricordi assorbiti e a illuminare il cammino di tutti coloro che assumono il sogno come alternativa, unica alternativa.
 C’è un luogo a Volterra, dove si inseguono i sogni, ma soprattutto i tramonti, che sono indimenticabili. Ci si addentra in stretti vicoli di antiche case medievali e, dopo lunghi percorsi labirintici, d’improvviso ci si ritrova sulle mura che guardano il mare. É un varco inatteso, che apre orizzonti inimmaginabili. Da qui si vede il mondo, si ascolta il vento, cercando sempre qualcosa che non si sa.
Resterà qualcosa di questa luce,
 questo sguardo innamorato
 sulle cose, tutta la vita dentro
 un’immagine, una parola
 e la certezza di esistere
 per sempre?
*
Poetici laberinti
Poetici laberinti
 dove siamo sbarcati
 dal mare, dai sogni
 un giorno d’estate,
 le spalle rapprese
 le gambe sfiancate
 e nelle tasche sfondate
 la poesia, come fosse
 l’unica cosa o l’ultima
 necessaria follia,
 mentre intorno si balla,
 si ride, si muore, si aspetta
 l’estate, coi volti segnati
 dai troppi sorrisi,
 le luci, gli spari
 gli inganni felici
 le solite frasi…
 Poetici laberinti
 di passioni e attesa
 ogni giorno qualcosa
 che non resterà,
 mentre cala la sera
 si perde la strada
 e non serviranno
 le carezze, i baci,
 gli amori vissuti
 e altre amenità…
 Solo un’ultima fede
 fra le macerie bruciata
 offesa, la poesia,
 come fosse oggi
 l’ultima impresa
 o l’unica necessaria
 follia…
 Poetici laberinti
 utopici affanni
 di vita e di morte,
 un’unica sorte,
 anch’essa smarrita
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