Il segreto di Foschi

Di fronte ai quadri di Davide Foschi ho capito di aver varcato la soglia che divideva la realtà dal mondo dell’arte. Esplosioni di colori si accarezzavano fra loro con sfumature calde di rossi e di gialli, che circondavano immagini blu. Le figure prendevano forma a mano a mano che mi immergevo nelle tinte scelte dall’artista. Ho visto uomini alla ricerca del senso della vita esplorare mondi che si allontanavano e si avvicinavano scortati da angeli di cui erano evidenti solo le piume a cavallo di un vento, non invitato dal pittore eppure presente per dare dinamicità a esseri soprannaturali annunciatori di una Madonna con Bambino che reinterpretava il pensiero di artisti vissuti secoli fa. Dovevo capire come andassero lette le opere di un’anima che appariva inquieta, che cosa ci fosse dietro la sua Pietà, rivisitazione della Pietà Rondanini, avvolta nel mistero, mai fotografata e non fotografabile per volontà dell’autore, custodita con mille attenzioni in una specie di sancta sanctorum, soggetta a una metamorfosi inspiegabile. Mi chiedevo perché bisognasse passare dalle tenebre per raggiungere la luce, cosa significasse andare verso un nuovo Rinascimento dell’arte, perché dopo una serie di esperienze spirituali e culturali Foschi aveva dato vita al Metateismo. Volevo capire se quell’artista incontrato per caso nascondesse qualche segreto. Di sicuro le sue opere e la giovane esistenza erano circondate dal mistero. Per far luce sulla sua vita e la sua arte non mi restava che utilizzare lo strumento dell’indagine giornalistica.

dalla Premessa


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